Verso l’era Trump: quali settori saranno favoriti
Infrastrutture e difesa. Ma anche sanità e finanza. Ecco chi può guadagnare dalla politica del nuovo presidente Usa
I mercati sembrano avere rapidamente assorbito la sorpresa dovuta alla vittoria, inattesa, del candidato repubblicano Donald Trump alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti.
A qualche giorno di distanza, si può ragionare con più calma, valutando quali settori, in prospettiva, saranno favoriti dalla politica del nuovo presidente, e quali saranno quindi le opportunità di investimento più interessanti nel mercato azionario Usa.
In termini generali, “una riduzione dell’aliquota per le società (se implementata come proposto) sarebbe favorevole al mercato azionario, quantomeno nel breve e medio termine”, premette Angel Agudo, Gestore di FF America Fund di Fidelity International.
Trump ha promesso infatti una significativa riforma del sistema fiscale, con la riduzione degli scaglioni di imposta sul reddito da sette a tre e il drastico abbassamento dell’aliquota massima sulle società dal 35% al 15%. Si tratta di proposte ambiziose. L’eventuale riduzione dell’aliquota sulle società al 15% sosterrebbe le aziende statunitensi. Questi tagli fiscali potrebbero dare slancio alla crescita economica, anche se la conseguente perdita di entrate nelle casse pubbliche potrebbe incrementare il deficit.
“Trump ha affermato di voler incentivare fortemente la spesa in infrastrutture. Anche il budget della difesa ha peraltro subito dei tagli negli ultimi anni e Donald Trump si è espresso per un aumento della relativa spesa. Ciò è stato in parte già scontato dal mercato, ma entrambi i settori offrono nondimeno importanti opportunità di investimento”, aggiunge Agudo.
Trump ha dichiarato di voler spendere il doppio della sua rivale alla presidenza Hillary Clinton, in infrastrutture e questo potrebbe dare slancio alle società edili. Il finanziamento pubblico con ogni probabilità giungerebbe da un aumento delle emissioni di debito, visto l’impegno di Trump per la riduzione fiscale. Quanto alle spese militari, Trump ha puntualizzato che l’attuale quota del 3% del PIL USA destinata alla spesa militare è troppo bassa e che intende riportarla attorno al 6% come in passato.
Un altro settore favorito, almeno inizialmente, dalla vittoria di Trump, è quello della sanità. Ma il successivo andamento sarà deciso una volta che Trump avrà chiarito le proprie intenzioni riguardo all’Affordable Care Act (Obamacare) e alla politica dei prezzi dei farmaci. Altri vantaggi potrebbero arrivare poi al settore finanziario se Trump saprà tener fede alla promessa di ridurre la regolamentazione.
“Trump”, ricorda inoltre Agudo, “si è dichiarato favorevole a un forte inasprimento dei controlli sull’immigrazione. I settori più esposti alle sue proposte in quest’ultimo campo sono quelli con elevate quote di stranieri, come l’agricoltura”.
Il nuovo presidente è inoltre contrario a una maggiore liberalizzazione degli scambi e ostile agli accordi commerciali già in essere (come il TTIP e il TPP), mentre favorisce dazi doganali e restrizioni agli scambi, opponendosi all’uso dei cambi valutari come strumento di politica. Le minacce di pesanti dazi sui prodotti cinesi rappresentano un fattore di rischio per ogni settore o società USA che dipenda da quelle importazioni.
Al contempo i dazi doganali contro Pechino potrebbero favorire i comparti produttivi nazionali che hanno subito la concorrenza cinese, come ad esempio il settore dell’acciaio.
Trump inoltre è scettico sui cambiamenti climatici e contrario alle normative ambientali, da lui giudicate eccessivamente gravose per le imprese. La forte opposizione del 45° presidente Usa alla normativa ambientale favorisce i settori che più hanno risentito di queste regole in passato, come i produttori di combustibili (gas e petrolio da scisti). A essere svantaggiato sarà invece il settore delle energie alternative, soprattutto solare ed eolico, dal momento che le generose sovvenzioni federali per questi comparti (sotto forma di credito d’imposta) dovrebbero essere tagliate. Il settore del carbone statunitense, attualmente in calo, potrebbe trarre particolare beneficio dalla presidenza Trump, viste le sue promesse di salvare il comparto.
“Guardando al 2017 l’economia USA rimane in salute e prevedibilmente migliorerà seppure ad un ritmo moderato. La crescita sarà supportata con buona probabilità da un mercato del lavoro solido, dai forti consumi e dalla costante ripresa dell’immobiliare. In generale, le opportunità di investimento negli USA sono numerose, ma risulta al contempo importante essere selettivi”, conclude Agudo.