Casse, in calo le entrate contributive

Walter Quattrocchi -

L’aumento delle aliquote contributive e il crescere del numero degli iscritti non arresta il trend in diminuizione delle entrate contributive delle Casse professionali

Frenano le entrate contributive delle Casse professionali di previdenza negli ultimi cinque anni, mentre tra i professionisti italiani sono i lombardi a risultare i più numerosi a versare presso gli enti di appartenenza.

E’ quanto emerge dal sesto rapporto sulla regionalizzazione del bilancio previdenziale italiano curato dal Centro Studi di Itinerari previdenziali relativamente agli enti pensionistici dei professionisti.

L’ultimo quinquennio ha evidenziato un rallentamento nella crescita delle entrate contributive degli Enti di previdenza privatizzati.
Dall’incremento del 36,80% tra 2001 e 2005, infatti, si è scesi al 24,26% del periodo 2006-2010, fino al più recente 15,64%, relativo alla variazione 2011-2015.

Anche per quanto riguarda le uscite, la spese per prestazioni, il dato relativo al 2015 evidenzia una crescita in leggero aumento rispetto allo scorso anno (+3,9%), raggiungendo circa 5,55 miliardi di euro.

Il saldo annuale generato nel 2015 resta comunque molto positivo: + 2,957 miliardi, poco più elevato rispetto ai 2,914 miliardi del 2014, grazie al costante apporto di nuovi e giovani iscritti e a quello di alcune Casse di nuova istituzione, ex d.lgs. 103/96, che attraversano tuttora una fase di accumulo e che solo negli anni futuri vedranno crescere il numero di pensioni in pagamento.

Al Nord si registrano le quote più rilevanti sia delle entrate contributive sia delle uscite per prestazioni. In quest’area del Paese si rilevano il 49,54% delle entrate e il 51,52% delle uscite; il Centro e il Sud, invece, si dividono equamente la quota restante delle uscite (il 24,46% nel primo caso e il 24,02% nel secondo), mentre per le entrate primeggia il Sud (28,32%) rispetto al Centro (22,14%).

Nello specifico le contribuzioni che provengono dagli iscritti della Lombardia generano quasi un quinto del monte delle entrate 2015 relative alle Casse privatizzate (18,96%, per oltre 1,613 miliardi di euro), seguite da Lazio (11,52%, pari a 980 milioni di euro), Emilia Romagna (8,31%), Campania (8,23%) e Veneto (8,2%).

Rispetto ai valori del 2001 si può osservare come in questi anni sia aumentato il contributo del Sud sul fronte delle entrate, con un incremento di quasi 4 punti percentuali (dal 24,67% al 28,32% attuale).

E’ stata la Campania ad avere accresciuto il proprio contributo alle entrate più di quanto fatto registrare dalle altre regioni, con un aumento di 1,35 punti percentuali, mentre la Lombardia ha visto calare di 3 punti il proprio peso percentuale.

A livello regionale, gli iscritti lombardi versano annualmente 6.259 euro pro capite alle rispettive Casse, al Centro il valore più elevato si ha in corrispondenza del Lazio, con 5.420 euro, al Sud, invece, spiccano i 4.752 euro della Campania.

Rispetto alla contribuzione pro capite media nazionale, al Nord è mediamente superiore dell’11,4%, al Centro inferiore dell’1,1% e al Sud è al di sotto di ben il 14,6%.

Enpam e Cassa Forense si collocano ai primi posti per entrate da contribuzione raccogliendo rispettivamente 2,374 miliardi di euro e 1,579 miliardi, seguite a buona distanza da Inarcassa ed Enasarco, gli unici enti che oltrepassano i 900 milioni di entrate contributive nel 2015.

L’area da cui proviene la maggior parte delle contribuzioni resta il Nord, che raccoglie oltre il 50% delle entrate contributive per 14 delle 21 Casse analizzate nel report, ad eccezione dell’Enpab che riceve dal Sud la prevalenza dei contributi ( 46,5% contro il 27,3% del Nord).
Eppi, Enpapi, Enpap e Cassa Commercialisti ricevono il grosso della contribuzione dal Nord, mentre al Centro è l’Inpgi che riceve più versamenti.
Sul lato delle uscite l’Enpam con oltre 1,3 miliardi di euro eroga il 22,9% della spesa per prestazioni, seguita da Enasarco con 938 milioni e Cassa Forense con 808 milioni di euro. Al quinto posto si colloca l’Inpgi 1 con 509 milioni di spesa.

Riguardo ai saldi di gestione soltanto Inpgi1, Enasarco e Cassa Geometri fanno registrare nel 2015 un risultato negativo, rispettivamente pari a 126,9 milioni, 13 milioni e 273 mila euro.

Nel caso dell’Ente dei giornalisti il passivo annuo si fa rilevante ammontando a circa un terzo delle entrate, sostanzialmente determinato dalle cattive performance di Lombardia e Lazio ( quest’ultima con un passivo annuo di 91,4 milioni), le Regioni con il maggior numero di iscritti.
Saldi di gestione negativi fanno registrare anche Enasarco, specie al Nord e in Toscana, l’Enpaia e la Cassa Notariato, con una situazione penalizzante in Campania e Sicilia.
Tutte le altre Casse analizzate, in riferimento al 2015, hanno fatto registrare saldi positivi di gestione.