Buone prospettive per il Vecchio continente

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Valutazioni a forte sconto, utili aziendali in crescita e un migliore contesto economico. Ecco i fattori alla base del riscatto del mercato europeo

“Ormai da tempo, suggeriamo di tornare a essere sempre più costruttivi sull’Europa”, dichiara Donatella Principe, head of fund selection and institutional sales di Fidelity International. E le performance del 2017 sembrano darle pienamente ragione, visto che il mercato azionario europeo ha registrato un rialzo di circa il 14% contro appena l’8% di quello americano.

Ma quali sono le motivazioni che portano a essere costruttivi sul Vecchio continente?“L’Europa ha sottoperformato l’America del 68% e questo ha portato le sue valutazioni, nonostante il rally, a essere a sconto del 55% rispetto al mercato statunitense. Tuttavia, il fatto di aver sottoperformato ed essere a sconto non è una condizione sufficiente a tornare a investire su un particolare mercato, se mancano quelli che sono i veri catalizzatori – mette in guardia Principe – E per fortuna oggi in Europa questi catalizzatori ci sono”.

Cerchiamo, quindi, di capire in quale situazione si trova il Vecchio continente.
Un primo fattore da considerare è l’andamento degli utili aziendali.
“L’Europa dovrebbe registrare una crescita degli utili superiore alla crescita globale”, dichiara Principe, che ricorda che il primo trimestre si è chiuso con un avanzamento degli utili del 25%, battendo del 7% le stime di Bloomberg, e che se ci saranno delle sorprese positive sui profitti, l’area nella quale si verificheranno con maggiore probabilità e intensità è proprio quella europea.

È importante soprattutto considerare che la sottoperformance del mercato azionario europeo è stata condizionata da un sentiment negativo di mercato. Pensiamo alla crisi della Grecia, alla crisi dell’euro o delle banche, al timore della Brexit etc. “Con 85 miliardi di deflussi, il 2016 è stato l’annus horribilis per il mercato azionario europeo. Il 2017 è rappresentato, invece, come il punto di svolta; basta citare il fatto che a maggio si è registrata la massima rotazione di flussi dall’America all’Europa, dal 1999 fino ad oggi”, prosegue Principe.

Vale la pena citare, poi, un ulteriore elemento: va bene la crescita degli utili, ma ci deve essere anche un contesto economico favorevole. Scenario, confermato da una serie di indicatori, tra cui il leading indicator europeo “che si attesta oggi sui valori massimi degli ultimi 6 anni”, spiega Principe.
Per i risparmiatori si stanno aprendo, quindi, diverse opportunità sul mercato europeo. Bisogna però sapere dove investire.

Secondo Fidelity, l’Europa – in questa fase – va approcciata con estrema attenzione alla qualità, puntando su multinazionali che non fanno tipicamente solo business in Europa, ma che operano anche su scala globale. Qualità, quindi, al primo posto e focus su aziende grandi e solide possono essere la ricetta vincente in questo contesto di mercato, perchè è risaputo che possono beneficiare delle migliori opportunità contrastando alcontempo le fasi di volatilità in maniera più efficiente.