Natixis – Adattabilità e flessibilità saranno le parole d’ordine del mercato nel 2018
Nel corso del 2017 le imprese e le famiglie sembrano aver ritrovato la fiducia nel futuro, considerato il contesto macroeconomico lusinghiero.
Gli esperti di Natixis Asset Management – affiliata di Natixis Investment Managers con sede a Parigi – consigliano però cautela contro l’eccessivo ottimismo, poiché il 2018 non sarà interamente privo di eventi che potrebbero bloccare questo meccanismo ben oliato. Nel frattempo, i mercati finanziari dovranno affrontare una fase di normalizzazione della politica monetaria delle banche centrali. Quindi, se gli investitori vorranno trarre i vantaggi dalle opportunità di investimento, adattabilità e flessibilità saranno le parole d’ordine nel 2018.
Un anno difficile per le banche centrali
Secondo Philippe Waechter, capo economista di Natixis Asset Management, la situazione macroeconomica è tornata ad avere una fisionomia e un ritmo di crescita più normali.
“I leader aziendali dei mercati sviluppati e dei mercati emergenti ora hanno una visione positiva del loro contesto e questa posizione è destinata a creare più posti di lavoro e maggior investimenti. Le famiglie sono fiduciose e il rischio di deflazione è stato evitato”, osserva Waechter. Ulteriori sostegni proverranno da politiche fiscali più rilassate. “Comunque, una questione rimane: in che modo queste aspettative di forte crescita economica si conciliano con la politica monetaria accomodante in corso?”, si chiede Philippe Waechter.
Le banche centrali dovranno tener conto di questa visione ottimistica dell’economia nel mantenere un orientamento accomodante. Philippe Waechter crede che a essere monitorati dovranno essere altri tre rischi. Innanzitutto, Brexit non solo condizionerà l’economia britannica, ma anche altri settori di business in Europa, come quello dell’aviazione, quello bancario e dell’automotive. Il secondo rischio proviene dalla revisione della regolamentazione del sistema bancario americano che crea preoccupazioni sul futuro della stabilità del sistema finanziario. Infine, le negoziazioni sul NAFTA (North American Free Trade Agreement) sono una fonte di preoccupazione poiché i cambiamenti dell’accordo potrebbero rappresentare brutte notizie per i tre Paesi membri e innescare la rinegoziazione di altri accordi di libero scambio che potrebbero minacciare lo slancio mondiale.
“Nel 2018 il ciclo potrebbe raggiungere il picco, ma questo potrebbe essere un punto di svolta, e in Europa potrebbe essere l’inizio di una nuova era. I leader dell’area euro devono cogliere l’opportunità di uno scenario economico solido e del declino del populismo per far sì che le politiche economiche e le riforme delle istituzioni facciano dei passi in avanti”, conclude Waechter.
Per i mercati obbligazionari un 2018 in evidenza
Ibrahima Kobar, Vice Amministratore Delegato e Co-Chief Investment Officer di Natixis Asset Management, ritiene che i fondi obbligazionari offriranno interessanti opportunità nel 2018. Stiamo iniziando un periodo positivo per le obbligazioni, con un circolo potenzialmente “virtuoso” in quanto le politiche monetarie sono ben definite e l’andamento dei tassi d’ interesse è chiaro”.
I rischi politici all’ inizio del 2017 sono ormai lontani e, sebbene non si possano escludere shock esterni, i mercati sanno ora come valutarli. Infine, il contesto macroeconomico è molto sostenuto e la distorsione delle valutazioni obbligazionarie è destinata ad attenuarsi a seguito della riduzione del programma di acquisto della BCE. Il 2018 è destinato ad essere un anno da ricordare per gli investitori obbligazionari, con emissioni in gran parte oversubscribed a causa della carenza di titoli. In un contesto di tassi reali in corso generalmente negativi, è ancora fondamentale cercare il rendimento e quindi gli investitori devono osare”.
Ibrahima Kobar punta sul debito sovrano dei mercati periferici in Europa, ma soprattutto sui paesi emergenti, che, essendo riusciti a contrastare l’inflazione e a rimettersi nel sentiero di crescita, dovrebbero offrire opportunità interessanti, a meno che non ci sia uno shock sui tassi USA e sul dollaro. Anche gli High Yield possono fornire rendimenti nonostante gli spread si siano ristretti, ma richiedono un approccio altamente selettivo. Le obbligazioni convertibili consentiranno inoltre agli investitori di bloccare i rendimenti in un contesto positivo sui mercati azionari. “Infine, sarà fondamentale gestire abilmente la duration”, l’aspetto storico della performance, attraverso prodotti che combinino titoli a breve e lungo termine per adattarsi a tutte le circostanze “conclude Ibrahima Kobar.
Momentum e flessibilità sui mercati azionari
Secondo Yves Maillot, Head of European equities di Natixis Asset Management, lo scenario macroeconomico è perfetto per l’azionario. Tuttavia, la normalizzazione della politica monetaria, le fluttuazioni degli scambi valutari e un probabile ritorno della volatilità potrebbe gettare un’ombra. “Il momentum sarà il leitmotiv del mercato azionario europeo nel 2018, più di quanto lo sia mai stato, ma un approccio di tipo stock picking deve rimanere flessibile” spiega Yves Maillot. “Il nostro focus è anche sulle operazioni di M&A in quando il ritmo è destinato a riprendere, in particolare nei settori del food&beverage, dell’healthcare e della farmaceutica, nelle telecomunicazioni e nella tecnologia”.
Anche le small and mid cap dovrebbero continuare a performare bene. Infine, i mercati emergenti offriranno interessanti opportunità in quanto beneficiano di una forte crescita, prospettive di sviluppo e valutazioni attraenti, a sconto del 25% rispetto ai mercati sviluppati. I mercati emergenti asiatici sono i più interessanti a nostro avviso. “Ma così come nei mercati sviluppati, la flessibilità sarà necessaria alla luce dei rischi persistenti: il trio vincente del 2017 potrebbe non durare (un dollaro debole, prezzi delle commodity in aumento e un miglioramento nella crescita degli utili), mentre i rischi sull’America Latina rimangono” conclude Yves Maillot.
Asset allocation: un approccio contrarian per generare rendimento
Il contesto di mercato attuale è favorevole agli asset più rischiosi, ma rimane fragile. Gli investitori hanno una massiccia esposizione, quindi anche una minima perturbazione o anche solo un profittaking tecnico potrebbe condurli a un sell-off dietro l’altro e spingere i mercati in una spirale discendente. “Occorre fare attenzione a non considerare lineare l’anno imminente, la sfida sarà costruire un portafoglio con rendimenti interessanti rimanendo flessibili e adattabili per reagire prontamente a qualunque cambiamento” spiega explains Franck Nicolas, Head of Investment & Client Solutions di Natixis Asset Management. In questo scenario, la Società preferisce l’azionario europeo, nonostante il premio al rischio politico persista. Natixis Asset Management guarda con favore anche al debito con solidi spread, in particolare l’high yield che offre un premio interessante in assenza di rischio sui tassi di interesse. “Un altro tema chiave saranno gli emergenti, sostenuti dai prezzi elevati delle materie prime. Ci allontaneremo dall’America Latina, concentrandoci su Asia ed Europa dell’Est. La priorità su questi mercati sarà il debito in valuta forte, mentre le valute dei mercati emergenti rimangono rischiose” fa notare Franck Nicolas. Infine, l’oro ha certamente perso il proprio fascino, ma rimarrà un bene rifugio in caso di volatilità sui mercati azionari.