Pensione anticipata: per Ape sociale e precoci prima scadenza il 15 luglio

Walter Quattrocchi -
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Al via le misure previdenziali della legge di Bilancio 2017, Ape volontaria e Ape aziendale in arrivo entro l’estate

Gli over 63enni in condizione di bisogno o con mestieri usuranti e i lavoratori che hanno cominciato a lavorare prima dei 19 anni di età hanno tempo fino al 15 luglio per presentare la domanda all’Inps di accesso all’Ape sociale o al pensionamento anticipato per i precoci.

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Si attiva dunque il nuovo ammortizzatore sociale per chi matura il diritto a pensione di vecchiaia entro tre anni e 7 mesi, avendo già almeno 30 anni di contributi, mentre per i lavoratori precoci si apre una finestra di uscita alla pensione con 41 anni di contributi versati a patto di rientrare in una delle quattro categorie di disagio valide per l’Ape sociale: disoccupazione da almeno 3 mesi, familiari disabili a carico, una invalidità pari o superiore al 75%, aver svolto un lavoro usurante per almeno 6 anni negli ultimi 7.

Le richieste arrivate all’Inps entro il 15 luglio saranno tutte accolte, ma la decorrenza dell’Ape potrebbe essere posticipata se i fondi risulteranno non sufficienti a coprire la relativa spesa e saranno tutelati prima i lavoratori prossimi alla pensione. A parità di raggiungimento dei requisiti farà testo la data di presentazione della domanda.

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La seconda scadenza per l’Ape sociale o per usufruire della finestra di anticipo precoci è fissata per il 31 marzo del 2018, per chi matura i requisiti l’anno venturo.

Le domande di Ape sociale saranno accolte nel limite di spesa di 300 milioni di euro per quest’anno e fino a 609 milioni di euro per il 2018. Quelle per i precoci fino a 360 milioni quest’anno e 505 l’anno prossimo.

La norma prevede a carico degli interessati la presentazione di due distinte domande, con tempistiche differenti: un’istanza per il diritto e una domanda di accesso all’Ape.

L’istanza per il diritto
La prima istanza è finalizzata a ricevere il riconoscimento del diritto all’Ape sociale da parte dell’Inps. L’istanza va presentata telematicamente all’Inps.
I termini non sono perentori perché le istanze possono continuarsi a presentare anche dopo il 15 luglio 2017 (per l’anno 2017) e il 31 marzo 2018 (per l’anno 2018), ma fino al 30 novembre (2017 o 2018). Tuttavia le istanze presentate oltre i termini (15 luglio 2017 e 31 marzo 2018) saranno prese in considerazione solamente se all’esito del monitoraggio residueranno ancora risorse finanziarie. Invece, una volta spirato il termine del 30 novembre (del 2017 e del 2018) non sarà più possibile presentare istanze.

L’esito dell’istanza verrà comunicato dall’Inps direttamente agli interessati entro il prossimo 15 ottobre per l’anno 2017 ed entro il 30 giugno 2018, per l’anno 2018.

La domanda di accesso
La seconda domanda è per l’accesso vero e proprio all’Ape sociale e va presentata alla sede Inps di residenza. In tal caso non è previsto un termine. Unica scadenza interessa quanti hanno diritto all’Ape sociale dal 1° maggio 2017: per aver l’erogazione da tale data, cioè anche degli arretrati, la domanda va presentata entro il 30 novembre.

La misura dell’Ape sociale
L’Ape sociale, erogata mensilmente per dodici mesi l’anno, è pari all’importo corrispondente alla rata mensile di pensione di vecchiaia spettante al beneficiario, calcolata al momento della domanda (di Ape), fino all’importo massimo mensile di 1.500 euro lordi.

Ape volontaria, Ape aziendale e Rita
Con l’attivazione di questi due canali di flessibilità in uscita si compie un sostanziale passo avanti nell’attuazione delle misure previdenziali della legge di Bilancio 2017.

Mancano ancora all’appello l’Ape volontaria e l’Ape aziendale, cioè gli anticipi finanziari rimborsabili ( o con il riscatto, attraverso la “ Rita ”, di quanto maturato nella previdenza complementare) in 20 anni di pensionamento per chi punta, con 63 anni, al ritiro anticipato fino a 43 mesi. Il decreto attuativo è al vaglio del Consiglio di Stato