La Svizzera digitale: un’ondata di fiducia verso un futuro sostenibile

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AI, Big Data, Blockchain, FinTech … termini imprescindibili oggigiorno per chi vuole sopravvivere nella nostra società, entrata ormai in una zona di turbolenze: la quarta rivoluzione industriale.

La Svizzera, incastonata nel cuore dell’Europa, leader indiscusso dell’innovazione, intraprende con successo la propria svolta digitale e si dota dei mezzi per diventare un attore di prim’ordine in questo campo. Un esempio perfettamente calzante è quello del Canton Zugo, diventato nell’arco di pochi anni la culla della blockchain in Svizzera nonché la capitale delle criptovalute. Secondo un recente studio di CVVC, PwC Strategy e Inacta, dal titolo “The Crypto Valley’s Top 50”, la Svizzera e il Liechtenstein conterebbero già 750 imprese connesse alla blockchain, per un organico complessivo di oltre 3.300 persone. Le 50 maggiori società hanno una valutazione media pari a USD 400 milioni ciascuna. Oltre metà delle imprese legate alla blockchain ha sede nel Canton Zugo, ma anche a Ginevra (42) e nel Cantone Ticino (39).

La costruzione di una fiducia digitale

Il Bitcoin ha fatto la sua comparsa nel corso di una profonda crisi finanziaria. In questo contesto turbolento, la fiducia del pubblico verso le istituzioni finanziarie viene meno, creando terreno fertile per l’emergere di una moneta virtuale, il famoso Bitcoin. Grazie alla tecnologia sottostante, la blockchain, due controparti che non si conoscono possono effettuare operazioni in modo completamente decentralizzato. Nei periodi di crisi, la fiducia si rafforza e si reinventa attraverso un’alternativa tecnologica: la blockchain. Malgrado i vantaggi offerti, il Bitcoin, basato su un sistema cosiddetto aperto, è anche soggetto ad alcuni limiti in termini di “scalabilità”, riservatezza, controllo dell’infrastruttura e consumi energetici elevati. Alcuni degli inconvenienti possono essere aggirati tramite sistemi chiusi e grazie all’incessante evoluzione dell’innovazione tecnologica.

L’evoluzione del contesto giuridico, normativo e fiscale è indispensabile?

Come tutte le tecnologie emergenti, la blockchain, promettente sotto numerosi aspetti, solleva la spinosa questione del contesto giuridico e normativo in vigore. La Francia, attivista irremovibile e desiderosa di offrire agli investitori un livello elevato di protezione, si è mossa già nell’aprile del 2016 emanando un’ordinanza sui cosiddetti minibons. Seguendo l’esempio, altri paesi europei hanno a loro volta rivisto il proprio quadro giuridico, ad esempio Malta, Lussemburgo e Liechtenstein.

In Svizzera, il Consiglio federale ha reputato non necessaria una norma ad hoc (“Lex blockchain”), optando invece per una serie di indispensabili revisioni specifiche del diritto federale per adattare il contesto giuridico, eliminare gli ostacoli e limitare il rischio di abusi. In merito alle ICO (Initial Coin Offering o raccolta fondi in cryptoassets) e tenuto conto del ruolo preponderante della Svizzera in questo campo, la FINMA ha chiarito le regole del gioco pubblicando una guida pratica in materia.

Ai confini dell’innovazione e della sostenibilità

Innovazione tecnologica e sostenibilità non sono necessariamente concetti antonimici e possono inserirsi in un approccio comune. Come indicato nel Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNPD), “la tecnologia blockchain può contribuire alla realizzazione dei 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, per porre fine alla povertà, proteggere il pianeta e dare autonomia alle donne e agli uomini entro il 2030, in linea con gli obiettivi delle imprese inclusive”. Basandosi sull’analisi di 193 organizzazioni, iniziative e progetti che beneficiano della blockchain per generare un impatto sociale, Doug Galen della Stanford Graduate School of Business ritiene che questa tecnologia produca un impatto tangibile. Numerose iniziative si sono infatti diffuse nel settore, all’estero come in Svizzera, ad esempio KimboCare. Questa start-up svizzera, attualmente a uno stadio precoce di impatto sociale, è risoluta nel portare avanti gli obiettivi di sviluppo sostenibile promuovendo la salute e il benessere, così come la parità di genere, tramite la sua futura piattaforma basata sulla blockchain.

Conclusione 

La blockchain, apparsa in piena tempesta finanziaria, non cessa di fare parlare di sé, in ragione del suo enorme potenziale nel settore finanziario ma anche nel mondo dell’industria e della salute. Aperta e moderna, la Svizzera ha ben presto compreso le sfide economiche e politiche di questa tecnologia. Su queste premesse, la Svizzera innovativa prepara il proprio futuro in chiave digitale ma anche sostenibile. Due obiettivi distinti, che però oggi appaiono conciliabili e realizzabili alla luce della blockchain.