Rio Mare, al via una nuova piattaforma sviluppata da IBM per la tracciabilità del prodotto e il consumo responsabile

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Chi è che oggi non si è chiesto da dove provenga il cibo che porta ogni giorno in tavola? Spesso le informazioni che si trovano sui prodotti non sono sufficienti a dare una risposta a tutte le nostre domande e a dare consapevolezza a tutto tondo del prodotto che ci stiamo apprestando a comprare o a consumare. Da oggi i consumatori del tonno Rio Mare, leader italiano nel settore delle conserve ittiche e presente in tutto il mondo con i suoi prodotti, avranno a disposizione una “carta d’identità” virtuale del tonno, sviluppata da IBM Services, che permetterà di approfondire le caratteristiche della sua filiera.

Grazie alla nuova piattaforma, sviluppata su IBM Cloud, i consumatori potranno accedere in modo anonimo e conoscere in tempo reale le informazioni relative al tonno, quali metodo di pesca, oceano e area FAO di provenienza, nome della nave e stabilimento produttivo. Basterà collegarsi da qualunque dispositivo – smartphone, tablet e pc – e inserire il codice presente sul prodotto per ottenere tutte le informazioni, compresi gli approfondimenti sulle tematiche dei diritti umani e della pesca sostenibile.

Un impegno trasparente, quello di Rio Mare, che mette da sempre al primo posto la sicurezza del consumatore e la sostenibilità della filiera. Questo progetto è infatti l’evoluzione di una collaborazione pluriennale tra IBM e Rio Mare che, attraverso un percorso di innovazione e trasformazione digitale agevolato da soluzioni IBM di process automation, ha portato ad una maggiore efficienza, controllo e automazione dei processi oltre allo sviluppo di un sistema di tracciabilità della filiera all’avanguardia nel settore e certificato ISO22005. E ora, le informazioni tracciate dal sistema vengono messe a disposizione di tutti i consumatori attraverso una piattaforma innovativa.

La nuova piattaforma, attiva nei 21 Paesi in cui sono commercializzati i prodotti Rio Mare, ha una portata globale ed è una delle prime al mondo ad essere presente su una filiera produttiva articolata come quella di Rio Mare che si approvvigiona da diversi oceani per assicurare la sostenibilità della pesca, tenendo traccia di tutti i passaggi che il tonno compie lungo la filiera produttiva per garantire la massima sicurezza e qualità ai consumatori.

Come evidenzia un recente studio condotto da Morning Consult e IBM sulla tracciabilità del pesce, molti consumatori, soprattutto tra i 35 e i 50 anni, vorrebbero ricevere più dettagli sul prodotto che consumano e sono disposti a pagare fino al 10% in più pur di avere informazioni certe e verificate sulla provenienza, sicurezza e produzione. La ricerca rivela particolare interesse per freschezza, origine, ciclo di vita e lavorazione, autenticità delle informazioni apposte sulle confezioni, sicurezza, impatto sulle acque e sostenibilità.

“Abbiamo scelto di estendere la collaborazione con IBM, già nostro partner nella realizzazione del sistema di tracciabilità, per sviluppare una piattaforma innovativa che ci consentisse di rafforzare ulteriormente la relazione con i consumatori rispondendo in modo ancora più puntuale alle loro richieste di conoscere meglio l’intero processo di produzione del tonno”, ha affermato Luciano Pirovano, Global Sustainable Development Director di Bolton Food. “L’evoluzione di questa nuova piattaforma, conferma l’importanza che la nostra azienda dà al tema della tracciabilità considerato come un vero pilastro delle nostre politiche di sostenibilità. I temi della sicurezza, del controllo accurato della filiera, della lotta alla pesca illegale, rappresentano per noi un elemento fondamentale che continueremo a sviluppare in ogni tipo di attività. Non ci fermeremo qui. Questo progetto sarà in continua evoluzione, stiamo già lavorando con IBM ad uno step successivo che prevede l’aggiunta di sistemi di intelligenza artificiale per una rapida ricerca, classificazione e consultazione di contenuti interattivi e di nuove informazioni sempre più aggiornate”.

“Tutti siamo sempre più attenti alle informazioni relative agli alimenti. Sapere da dove provengono e come sono stati ottenuti, rafforza il rapporto di fiducia tra produttore e consumatore”, ha commentato Rolando Neiger, GM Global Business Services di IBM Italia. “Anche in questo progetto con Bolton abbiamo voluto coniugare tecnologia e competenze professionali e di industria a vantaggio dei consumatori, per ottenere un beneficio concreto nella quotidianità di ognuno di noi: il consumo responsabile, infatti, è alla base di una vera sostenibilità ambientale. Una sostenibilità che, oggi più che mai, non può prescindere da innovazione e capitale umano”.

Il pesce è un alimento sano, sicuro e salutare: per la maggior parte degli italiani, che lo consuma abitualmente almeno una volta alla settimana, la preferenza va a quello pescato, rispetto a quello d’allevamento. Potendone verificare la sostenibilità, con l’aiuto delle tecnologie più avanzate – tra cui blockchain, AI, sensori IoT, cloud – i consumatori mangerebbero ancora più pesce. Lo dichiara il 71% degli italiani intervistati e che ritengono fondamentale anche preservare la quantità e varietà di pesce che popola oceani, laghi e fiumi.

Lo stesso studio rivela che molte persone vorrebbero avere più dettagli sul pesce che consumano (Italia 43%, Francia 34%, Spagna 45%). Circa la metà degli intervistati in Italia (50%) e Spagna (48%) ha dichiarato di essere disponibile a pagare fino al 10% in più per avere informazioni certe e verificate sulla provenienza del pesce, sulla sicurezza e sulla produzione.

Oltre la metà degli intervistati in tutti e tre i paesi consumerebbe più pesce se fosse rassicurata sulla freschezza (Italia 57%, Francia 57%, Spagna 59%), sulla provenienza (Italia 45%, Francia 45%, Spagna 44%), sul ciclo di vita e lavorazione (Italia 40%, Francia 38%, Spagna 38%), sull’autenticità delle informazioni indicate (Italia 35%, Francia 37%, Spagna 42%), sulla sicurezza (Italia 30%, Francia 33%, Spagna 42%), sull’impatto sulle acque (Italia 20%, Francia 28%, Spagna 23%), sulla sostenibilità (Italia 26%, Francia 22%, Spagna 23%).

Lo stesso studio evidenzia che il pesce pescato in mari, fiumi e laghi viene consumato più frequentemente (Italia 18%, Francia 21%, Spagna 23%), rispetto a quello d’allevamento (Italia 8%, Francia 11%, Spagna 7%).