Se i bambini imparano con gli zombie e con il teatro digitale

Gianluca Dotti per Credit Suisse Asset Management -
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Arriva dall’altra parte dell’oceano, da un professore di Seattle che per pura coincidenza si chiama David Hunter, un nuovo metodo di insegnamento della geografia e dei principi di finanza basato sulla caccia agli zombie. Si tratta di un progetto di e-learning che si sviluppa sia online sia con incontri in presenza, rivolto a giovani studenti equivalenti alle nostre scuole elementari e medie.

L’ambientazione di questo gioco didattico è quella dell’apocalisse zombie, in cui i giocatori devono da un lato sfuggire ai mostri e allo stesso tempo ricostruire il mondo, tenendo conto sia di fattori economici sia sociali. Grazie a uno storytelling coinvolgente, e a una mappa realistica della Terra con tanto di confini geografici, fiumi e montagne, il gioco si è rivelato un ottimo modo per far apprendere nozioni di geografia, tanto da ottenere sempre maggiori consensi e partecipazione.

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Accanto ad alcune parti più prettamente ludiche – sfuggire agli zombie ed entrare in contatto con altri sopravvissuti – il gioco prevede di costruire nuove comunità, che siano ben posizionate a livello strategico, abbiano una propria pianificazione delle risorse e tengano pure conto di criteri etici e di sostenibilità.

Il modello didattico è stato chiamato ZBL, acronimo di Zombie Based Learning, e formalmente si basa su un approccio per esperienze, che porta a sviluppare una serie di competenze non solo legate alle dinamiche del gioco, ma in termini di soft skill. Il tutto sfruttando la stessa capacità relazionale che hanno anche altri giochi più popolari, ma allo stesso tempo veicolando contenuti in linea con i programmi didattici.

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Più vicino a noi, per restare in Italia, un esperimento singolare (e al di fuori dei colossi dell’edutainment) è quello del progetto Stracuriosi, avviato peraltro già poco prima dell’arrivo della pandemia. È una piattaforma di edutainment nata per dare alle famiglie uno strumento gratuito di apprendimento pensato per i più piccoli, e che sfrutta il linguaggio del teatro unito alle potenzialità del digitale per raccontare i grandi temi dell’attualità. Dalla sostenibilità alla cittadinanza attiva, dalla scienza all’arte, dalla stampa 3d ai big data, il lavoro coordinato di una compagnia teatrale e di un team di docenti esperti ha permesso di conciliare la certificazione dei contenuti con una forma agile e divertente. Il metodo utilizzato, particolarmente adatto a un contesto edutainment, si basa sulla teoria delle intelligenze multiple dello psicologo contemporaneo Howard Gardner, secondo cui l’apprendimento è dato dalla composizione di movimenti, forme, numeri e parole, a cui ciascuno di noi dà un peso diverso. Per questo la piattaforma include video, ebook, pagine interattive e demo. E un ulteriore valore aggiunto è la totale assenza di banner pubblicitari, profilazione e paywall, dato che il progetto è interamente finanziato da fondazioni e attraverso finanziamenti europei.