Ai attende una stabilizzazione dei dati sulla crescita

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Nonostante tutte le incognite legate ai tassi, all’inflazione e da ultimo al caso Evergrande, in Cina, che però sono note e quindi già prezzate dai mercati, per i prossimi mesi ci attendiamo una stabilizzazione dei dati sulla crescita, al momento ancora in calo.

Esattamente alla fine di settembre di 40 anni fa, nel 1981, il rendimento del titolo di Stato decennale Usa era quasi al 16%, un massimo storico. Da allora le obbligazioni continuano a beneficiare dell’impatto strutturale del continuo calo dei tassi. Sebbene si sia spesso proclamata la fine del mercato rialzista, gli aumenti dei tassi si sono sempre dimostrati temporanei. Anche in queste settimane si è nuovamente osservato un netto rialzo dei rendimenti dei titoli di Stato, innescato non solo dalle maggiori aspettative di inflazione, ma soprattutto dalla riunione della Banca centrale statunitense. A questo punto, soltanto cifre pessime sull’occupazione potrebbero impedire l’annuncio, a novembre, di una riduzione dei programmi di acquisti della Fed. Nasce da qui, oltre che dalla maggiore probabilità di un rialzo dei tassi d’interesse già l’anno prossimo, l’aumento dei rendimenti dei titoli di Stato Usa su tutta la curva.

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Il mese di settembre ha confermato la sua fama negativa causando correzioni di prezzo su ampia scala. Anche l’imminente default del secondo maggiore sviluppatore immobiliare cinese, Evergrande, ha ovviamente avuto un impatto negativo. A causa di misure regolamentari volte a frenare le speculazioni immobiliari, la società, che ha debiti per circa 300 miliardi di dollari, è stata esclusa dal rifinanziamento sul mercato dei capitali per un anno e mezzo abbondante, minacciando almeno per un breve periodo di essere il “momento Lehman Brothers” della Cina. Tuttavia, visto che Evergrande non gioca un ruolo così centrale nel sistema finanziario globale e che ci si può aspettare uno smantellamento, se non privo di perdite perlomeno ordinato da parte dello Stato cinese, questo momento di stress è stato superato abbastanza rapidamente. Alla luce di tutto questo e nonostante le varie incognite in campo, ci si può aspettare una stabilizzazione dei dati sulla crescita.

In questo contesto, continuiamo a gestire il portafoglio di Ethna-AKTIV con un sovrappeso sulle azioni, ponendo una particolare enfasi sui titoli statunitensi, le imprese appartenenti a settori growth, nonché i comparti della sanità e dei consumi. In base alle nostre previsioni, sempre supponendo uno scenario di reflazione piuttosto che uno di stagflazione, le azioni di alta qualità dovrebbero continuare a sovraperformare. Nel comparto obbligazionario, poco più del 20% del portafoglio resta investito in titoli di qualità elevata. Il rafforzamento della posizione in dollari ha dato i suoi frutti: nel corso del mese, il biglietto verde ha toccato un nuovo massimo annuale rispetto all’euro. Questo conferma il nostro orientamento positivo verso la valuta, la cui attrattiva è legata non solo al differenziale di crescita ma anche alle sue caratteristiche di bene rifugio.

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