Un altro giorno felice (una mostra di Luisa Turuani)

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“Un altro giorno felice”, così si intitola il progetto espositivo dell’artista milanese Luisa Turuani, (1992) pensato ad hoc per gli spazi di SEM (Società Editrice Milanese), tutt’altro che un asettico white cube. La mostra, inaugurata giovedì 27 gennaio in Via Cadore 33, Milano, rimarrà aperta fino al 24.02.2022 su appuntamento +39 338 440 7779. Cinque sono le opere che presenterà l’artista tra video, installazioni, disegni e sculture, pensate ad hoc per lo spazio in cui arte, letteratura e vita lavorativa si coniugano.

Turuani è stata tra le prime artiste in Italia a entrare nel mondo degli NFT attraverso la piattaforma newyorkese Snark.art, con una mostra intitolata “Travel Diary” curata da Sonia Belfiore. Nel testo critico che accompagna la presente rassegna, Belfiore scrive: “Il titolo della mostra, Un altro giorno felice, è una citazione dell’opera teatrale di Samuel Beckett, Giorni felici, che introduce dichiaratamente la natura delle opere.

Nel dramma di Beckett, composto di due atti, la protagonista, Winnie, è interrata sino alla vita nella sabbia ma ripete di esser felice della sua esistenza, seppur immobile: nonostante la sua condizione afferma che quello sarà sicuramente ‘un altro giorno felice’”.

 


Biografia Luisa Turuani (Milano, 1992)

Luisa Turuani (Milano, 1992) indaga la natura umana per mezzo dei desideri che l’uomo investe sugli oggetti. Dopo aver completato gli studi in scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano, Turuani inizia a sperimentare le sue prime azioni performative nella dimensione urbana a contatto con il pubblico, spesso ignaro di essere parte fondamentale delle opere dell’artista.

Nata negli anni ’90, a cavallo tra l’era pre-digitale e quella dell’iperconnessione, l’artista concepisce i propri lavori fondendo l’aspetto materico a quello digitale, dando vita ad opere in continua trasformazione. Se da un lato la sua ricerca svela – con stupore – le forme ovvie e familiari del quotidiano, dall’altro ne rivela i limiti effimeri e la loro irreversibile dissoluzione, proponendo un approccio poetico che agisce al di là del tempo e della materia. Da questo punto di vista, le opere di Turuani sembrano scappare dalla percezione dell’osservatore durante un continuo processo di trasformazione.

Recenti mostre personali e collettive includono: Travel Diary, snark.art, 2021; Domani Qui Oggi, evento collaterale di Quadriennale 2020, Palazzo delle Esposizioni, Roma; Artagon Live, Parigi, 2019; GQ-Passion for the path of art, Cardi Gallery, Milano, 2019; BienNoLo, Milano, 2019; Biennale UKYA City Take Over, Nottingham, 2019; Non sto più nella pelle, Brescia, 2019; m’ama non m’ama, t-space studio, Milano, 2019; Vanno e vengono dalle mie mani, Zentrum, Varese, 2018; Tirarsi fuori, P420 Gallery, Bologna, 2017. Ha partecipato a numerosi premi: nel 2021 è tra i finalisti del Premio Francesco Fabbri; nel 2020 è tra i vincitori di Opera Viva, Il Manifesto, Torino. Nel 2019 vince il Premio Combat per la sezione video ed è tra i vincitori del Premio AccadeMibact; lo stesso anno è tra i vincitori del Premio O.R.A. ed è tra i finalisti del Premio Laguna per la sezione performance.

La mostra è realizzata con il supporto di SEM (Società Editrice Milanese) e Donnafugata, azienda famigliare produtrice di vini che si disnguono per piacevolezza e complessità con etichette d’auotre dal linguaggio fantastico.