Crypto, ci vuole calma e sangue freddo: cosa sta succedendo al BTC e come reagire alla crisi

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L’idea di una moneta virtuale, senza intermediari, elaborata da Satoshi Nakamoto, viene presentata agli esperti di crittografia nel 2008 tramite un white paper via mail, mentre nel 2009 viene generato il primo blocco di 50 Bitcoin “Genesis Block” dal valore prossimo allo zero e pronto alla scalata verso il milione di dollari. Seppure per molti questo rappresenti ancora moda in procinto di toccare i suoi minimi storici, la questione BTC resta ancora molto discussa e i suoi principali sostenitori (da Elon Musk al Presidente di El Salvador Naiyb Bukele) sono fiduciosi.

Eppure, tra il recente colpo all’ecosistema Terra, Celsius che sospende i prelievi e i trasferimenti tra account, Elon Musk accusato dagli investitori di Dogecoin di manipolazione dei prezzi, l’hedge fund Three Arrows Capital diretto verso il default e le previsioni catastrofiche del governo cinese, l’universo BTC sta subendo grandi scossoni che generano una notevole preoccupazione tra gli investitori.

A fare un po’ di chiarezza è Investing.com, uno dei tre principali portali sui mercati finanziari che ha di recente sviluppato un’Academy gratuita sul proprio sito nella quale chiunque può reperire contenuti e informazioni riguardo al mercato finanziario.

Se in origine l’obiettivo era di staccarsi dalle Banche e dai grandi monopoli con la disintermediazione e la decentralizzazione, sostengono gli analisti, oggi questo non sta accadendo del tutto e la teoria della finanza decentralizzata sembra per lo più un’utopia. Bitcoin, infatti, nel corso del 2022 sta perdendo il confronto con il Gold e da gennaio ha perso oltre il 55%, costringendo molti investitori a vendere le proprie monete in perdita. Inoltre, la politica restrittiva delle banche centrali sta pesando sulle crypto a tal punto da dare la percezione che BTC sia solo un altro titolo del NASDAQ poiché in questi mesi i due si sono mossi in maniera speculare. Il sell-off ha influito anche sui miner e le società di mining che detengono circa 800 mila BTC sono state costrette a liquidare con percentuali più alte del solito per ripagare i costi.

“Se da un lato gli investitori stanno raggiungendo la soglia massima di dolore, dall’altro momenti come questo si sono rivelati fondamentali per chi investe, ribilancia il proprio portfolio e rivaluta i progetti che hanno un reale valore (ovvero, una forte base di utenti, prodotto, team ed entrate) anche in un mercato ribassista” – commenta Calogero Selvaggio, analista di Investing.com – “D’altronde, se non ci si focalizza solo sul prezzo o sul bottom, è evidente come il processo di adozione stia continuando e non sia qualcosa di passeggero, nonostante a dare un’ulteriore conferma del sell-off sia stata la rottura della media 200 giorni (media dei valori delle ultime 200 sedute) che storicamente ha sostenuto il prezzo nei momenti di forte volatilità. Va sottolineato che nessuna strategia di investimento funziona al 100%, ma richiede capacità di riposizionarsi in base alle situazioni e alla propria tolleranza al rischio”.

Una conferma di quanto anticipato da Investing.com sono le grandi realtà che, nonostante il periodo, stanno investendo in moneta digitale: Vueling ha iniziato una collaborazione con la piattaforma Bitpanda, Visa recupera terreno annunciando una carta abilitata all’utilizzo di crypto, Ebay e Shopify entrano nel mondo degli NFT, Borsa Italiana ha listato il primo ETF sul mondo crypto, JP Morgan ha annunciato di spostare 3 trilioni di dollari in DeFi e dal Parlamento Europeo arrivano i primi segnali di regolamentazione attraverso il MiCa. Inoltre, diverse Whale (balene con più di 100 BTC) hanno scaricato monete, i retail le stanno acquistando e alla rete si sono uniti oltre 15 mila nuovi wallet, suggerendo che la distribuzione della ricchezza rispetto agli anni passati sta diventando più equa.

“La promessa di arricchirsi rapidamente in bitcoin o altre crypto non ha un fondo di verità, perché l’investimento richiede disciplina e pazienza. Le banche centrali forniscono liquidità ai mercati e l’investitore ha la percezione che siano di supporto, ma nel momento in cui queste aumentano i tassi e pongono fine all’acquisto di obbligazioni come negli ultimi mesi, influenzando la liquidità e incutendo cautela nell’investitore, si inverte la tendenza del mercato, soprattutto per gli asset più rischiosi” – commenta Francesco Casarella, Italian Site Manager di Investing.com – “Questo è confermato dalle parole degli esponenti di spicco, quando annunciano un’inflazione transitoria che poi non si è rivelata tale, o sperano in un soft landing e adesso stanno aprendo la strada alla recessione. Se continuerà così per le crypto sarà un periodo difficile ancora per un po’, per questo è importante approcciarsi a questa nuova asset class con molta prudenza e percentuali sotto il 5% in portafogli limitati o utilizzando piani di accumulo e ingressi frazionati, tenendo sempre presente la natura speculativa dello strumento”.