Schneider Electric nominata “Lighthouse in Diversity, Equity & Inclusion” in riconoscimento dell’impegno per la parità salariale e della capacità di creare un ambiente di lavoro inclusivo e attento alle persone

-

Schneider Electric, leader nella trasformazione digitale della gestione dell’energia e dell’automazione, è un “faro” nella promozione della diversità, dell’equità e dell’inclusione secondo il Centre for the New Economy and Society del World Economic Forum.  L’organizzazione ha nominato l’azienda “Global Parity Alliance Diversity, Equity and Inclusion (DEI) Lighthouse, grazie alla sua iniziativa per la parità salariale globale Global Pay Equity (GPE).

Il riconoscimento premia gli sforzi di Schneider Electric per favorire l’inclusione e l’attenzione alle persone lavorando per la parità salariale ovunque l’azienda sia presente. L’iniziativa Global Pay Equity è stata avviata nel 2014 con progetti pilota in 12 paesi; da allora è stata introdotta in più di 100 paesi, raggiungendo già alla fine del 2020 il 99,6% della forza lavoro totale.

“E’ un onore vedere riconosciuto il nostro impegno per la parità di genere. Crediamo che una cultura aziendale inclusiva e attenta alle persone sia essenziale per creare un futuro sostenibile. Vogliamo avere un impatto positivo, a lungo termine, sulle nostre persone, sulla nostra azienda e sul nostro pianeta – e questo si può fare soltanto offrendo pari opportunità a tutti, ovunque. Abbiamo fatto grandi progressi negli anni in quest’area e procediamo con determinazione nell’impegno a garantire equità e inclusione ai nostri dipendenti, in tutti gli stadi del loro percorso” ha dichiarato Charise Le, Chief Human Resources Officer di Schneider Electric.

Fondata dal World Economic Forum in collaborazione con McKinsey & Company, Global Parity Alliance riunisce un gruppo di aziende globale e trasversale che lavora per migliorare la diversità, l’inclusione e la parità identificando iniziative di comprovato impatto, per condividere le motivazioni alla base del loro successo e per portare l’azione per la diversità, equità e inclusione all’attenzione dei CEO.

L’iniziativa Global Pay Equity di Schneider Electric ha permesso di migliorare, un anno dopo l’altro, la parità salariale di genere, grazie a vari fattori.

Un quadro salariale globale-locale: è stata identificata una metodologia unificata e globale per affrontare il gap salariale, a partire da una definizione comune del problema, con un approccio uniforme alla misurazione di questo divario, in funzione di un obiettivo fissato per l’azienda nel suo insieme; le funzioni risorse umane locali hanno avuto il compito di definire piani di azione per chiudere il gap in base ai bisogni e alle condizioni del mercato nei vari paesi.
Un processo di revisione dei salari: su base trimestrale, a livello globale e locale si rivedono i KPI e si identificano le disparità che emergono. Il processo prevede anche l’introduzione di “aggiustamenti” mirati alla parità salariale nelle revisioni annuali dei salari, per identificare e chiudere eventuali divari.
Aggiornamento professionale per il personale HR che si occupa di salari e i manager di dipartimento: Schneider Electric ha formato il personale HR e i people manager per rendere maggiormente consapevoli dell’impatto che i bias di genere hanno sui salari, e per dare loro gli strumenti con cui prendere decisioni eque in questo senso da quando reclutano le persone a quando le promuovono e rivedono la loro retribuzione.
Automazione dei dati: Schneider ha introdotto funzioni di analisi dei dati e di reporting automatizzate nel suo sistema informativo HR, per identificare i gap salariali tracciando accuratamente alcuni fattori chiave in tutto il ciclo di vita del dipendente.

Schneider Electric ha ampliato costantemente il programma fissandosi l’obiettivo di ottenere e mantenere un gap salariale inferiore all’1% per tutti i dipendenti, ed di ottenere un equlibrio di genere in azienda basato sulla formula “50:40:30”  che punta, entro il 2025, a fare sì che il 50% delle nuove assunzioni riguardi personale di sesso femminile, che il 40% dei manager di prima linea e il 30% della senior leadership siano donne.

L’azienda ha anche intenzione di implementare uno strumento di simulazione dedicato alla parità salariale, per avere più visibilità nei dati sul gap salariale, aiutando i manager, i business partner HR e le società di selezione a presentare ai candidati offerte eque.