Tokenizzazione di azioni e azioni tokens

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La Consob ha pubblicato il Quaderno giuridico Tokenizzazione di azioni e azioni tokens che analizza il fenomeno della rappresentazione delle partecipazioni azionarie in tokens e delle azioni tokens native. Si fornisce anzitutto una prima informazione sulla c.d. tokenizzazione della ricchezza, ponendo in rilievo come questa, probabilmente, costituisce il più recente tassello di un percorso avviato da tempo, e cioè la transizione dai titoli di credito di massa incorporati in documenti circolanti agli strumenti finanziari dematerializzati.

Lo studio prende avvio dalla definizione di cripto-attività confrontandosi anzitutto con quella che viene fornita dal Regolamento UE, ancora in fase di proposta, denominato MiCA (Market in Crypto-Assets). Dalla proposta MiCA emergono alcune macrocategorie di cripto-attività: gli “asset-referenced tokens” (ART), gli “electronic money tokens” (EMT) e gli “other crypto-asset”, categoria che include gli “utility tokens”. Si pone in evidenza come tale tassonomia da una parte possa creare difficoltà alla riconduzione all’una o all’altra quando un token, in fatto, presenta caratteristiche variegate; dall’altra, non sembra idonea a ricomprendere tutte le possibili espressioni della fenomenologia della realtà. Quanto alla natura giuridica delle cripto-attività, il contributo si pone il quesito se almeno talune di esse siano riconducibili ai titoli di credito, o ai titoli impropri o ancora ai documenti di legittimazione. La risposta è tendenzialmente negativa, non solo per la mancanza del documento ma, probabilmente, anche per la intrinseca natura dell’oggetto digitale della rappresentazione. Analoghe considerazioni sono svolte per la riconduzione agli strumenti finanziari dematerializza.

Successivamente il contributo approfondisce le cripto-attività nella prospettiva societaria mediante una valutazione di assimilabilità dei security tokens ai tradizionali strumenti finanziari e svolge una distinzione tra security tokens e utility tokens e tra utility tokens e NFT (non-fungible tokens). Muovendo da una ricostruzione delle tecniche di legittimazione e circolazione delle partecipazioni sociali previste dal Codice civile, il testo delinea la possibilità di rappresentare, de iure condito, azioni, quote o altri strumenti societari su DLT e ne valuta la compatibilità con il quadro giuridico vigente.

In conclusione, il lavoro formula alcune proposte de iure condendo per l’applicazione della tecnologia DLT nelle infrastrutture di mercato. Si sottolinea la necessità che sia riconosciuta normativamente la valenza del registro elettronico distribuito quale strumento atto a garantire la tracciabilità delle operazioni su di esso registrate, e così fungere da indice di legittimazione esclusivo dei diritti portati dagli strumenti finanziari in esso transitati. Tale processo richiederà il riconoscimento di nuove figure, quali i wallet custodial provider, e del relativo servizio. Uno dei vantaggi dell’implementazione della blockchain per la circolazione di azioni potrebbe essere quello di eliminare il rischio conseguente attualmente all’applicazione della regola della record date, e cioè quello di disallineamento tra titolarità formale e sostanziale alla base del fenomeno dell’empty voting.