Economia USA: l’AI potrebbe avere un forte impatto nel lungo periodo

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Con l’arrivo dei primi dati sull’impatto che lo stress del sistema bancario sta avendo sull’economia generale, abbiamo stimato un relativo rialzo del credito sull’economia nordamericana. Secondo una nostra analisi il declino sulla crescita del PIL americano per il 2023 sarà compreso in un intervallo tra gli 0.25 e 0.5 punti percentuali, in particolare arriviamo ad ipotizzare che sarà del -0.4%. Questa ipotesi si basa sulla nostra fiducia nel programma di finanziamento bancario volto a proteggere gli investitori non assicurati, evitando di conseguenza ulteriori corse agli sportelli.

Allo stesso tempo però, la situazione economica attuale desta preoccupazioni soprattutto se si vanno a confrontare le stime per gli Stati Uniti a quelle globali. Infatti, immaginiamo una diminuzione di 50 bps per quanto riguarda l’indice delle condizioni finanziarie degli USA, in evidente difficoltà rispetto alle previsioni di un + 3.5% nel reddito reale disponibile e una crescita globale che calcoliamo pari al +1.1% nel quarto trimestre su quarto trimestre precedente, e +1.7% su base annuale. Allo stesso tempo, però, è fondamentale specificare come queste cifre siano ancora approssimative vista la grande incertezza che ha caratterizzato gli ultimi mesi. Guardando al contesto, ci attendiamo un aumento dei tassi da parte della FED sia nel mese di maggio, che riteniamo sia già prezzato nei mercati attuali visto il generale consenso al riguardo, che nel mese di giugno, che invece pensiamo non sia stato ancora prezzato nelle valutazioni in quanto una parte del mercato addirittura si aspetta un taglio dei tassi stessi.

Nel breve termine non riteniamo che la stretta monetaria possa avere sull’economia americana e globale un impatto particolarmente significativo; tuttavia, crediamo che possa avere conseguenze più nel lungo periodo. Infatti, una minore disponibilità di cassa potrebbe accelerare l’implementazione dell’intelligenza artificiale, la quale sembra poter portare considerevoli vantaggi in termini di costi ed efficienza rispetto a semplici movimenti sulla gestione del personale. Stimando un tempo d’adozione di 10 anni, calcoliamo che circa il 70% dei lavori verrà toccato dall’IA, mentre ¼ del totale verrà direttamente sostituito da essa. Ipotizziamo, infatti, che ciò porterà a un aumento della produttività globale di circa l’1.5%, un dato simile all’avvento dell’elettricità e del computer. Allo stesso tempo, riteniamo sia troppo presto, ma comunque di fondamentale importanza, riuscire a predire l’impatto dell’intelligenza artificiale. Bisognerà calcolare l’effettivo periodo di adozione dell’AI e capire come i lavoratori toccati da essa useranno il loro tempo libero e dove e come saranno ricollocati. In ogni caso, possiamo con sicurezza affermare che l’intelligenza artificiale ha ad oggi di gran lunga sorpassato le nostre aspettative iniziali.