Più prodotti, nuovi mercati e attenzione all’ambiente. La ricetta vincente di GM Leather
Fondato nel 1976 dalla famiglia Marcigaglia, GM Leather è un gruppo attivo nel settore della lavorazione e della commercializzazione delle pelli destinate alla realizzazione di prodotti per i settori dell’arredamento, della pelletteria e delle calzature. Si trova ad Arzignano (Vicenza), nel più grande distretto conciario italiano. Il gruppo commercializza i propri prodotti sia in Italia, sia, principalmente, all’estero. Salvatore Ferragamo è solo uno dei tanti brand con i quali collabora.
Lo scorso 27 aprile l’Assemblea ha approvato il bilancio dell’esercizio 2022 e ha nominato Simone Voltolin co-Amministratore Delegato. LMF lo ha intervistato per parlare del gruppo, della quotazione nel segmento Euronext Growth Milan e dello stato di salute dell’intero settore: “Siamo contenti dei risultati ottenuti nonostante un contesto economico che sta portando a un rallentamento nei consumi”. Il settore? “Le aziende che si sono evolute di più sono quelle che oggi riescono a produrre più articoli grazie a investimenti in impianti, ricerca e sviluppo e risorse umane”.
L’intervista a Simone Voltolin co-Ad di GM Leather
Partiamo dall’assemblea degli azionisti che ha approvato il bilancio 2022. Com’è andata?
“Siamo contenti dei risultati ottenuti nonostante un contesto economico che sta portando a un rallentamento nei consumi. Ma soprattutto siamo soddisfatti degli investimenti nei nuovi prodotti che ci ha proiettati verso nuovi mercati”.
La vostra è un’azienda familiare attiva da 45 anni…
“La nostra è un’azienda familiare fondata nel 1976 dai miei suoceri. Operiamo in un distretto capitale mondiale della pelle che conta con 400 aziende e 11mila addetti. Contribuiamo per l’1,5% del Pil. Siamo un distretto forte che ha superato diverse crisi. Che si è contraddistinto per la velocità di adattamento rispetto ai nostri concorrenti dei mercati emergente. I miei suoceri sono rimasti in azienda fino a inizi anni 2000. Poi io e mia moglie Carmen, circa 15 anni fa, abbiamo deciso di specializzarci in alcuni prodotti. Oggi operiamo in tre settori principalmente: arredamento, luxury, dove stiamo crescendo sempre di più, e calzature. In questi settori è dove stiamo investendo di più in ricerca e sviluppo e tecnologia”.
Qual è il vostro business model?
“Lavoriamo sotto prodotto alimentare. Tutte le pelli che lavoriamo sono bovine. I nostri fornitori sono i macelli di tutto il mondo. Sulla base delle caratteristiche fisiche del bovino sviluppiamo delle pelli destinate all’arredamento, al luxury o alle calzature. Pelli che altrimenti dovrebbero essere smaltite con tutte le conseguenze per l’ambiente”.
Vi trovate ad Arzignano (Vicenza), nel più grande distretto conciario italiano. Come sta andando il settore?
“Come tutti i settori stiamo registrando un rallentamento ma nel distretto c’è chi lo accusa di più e chi di meno. Trenta o quaranta anni fa esistevano conceria che producevano solo arredamento, pelletteria o calzature. Le aziende che si sono evolute di più sono quelle che oggi riescono a produrre più articoli grazie a investimenti in impianti, ricerca e sviluppo e risorse umane”.
A febbraio di quest’anno si è chiusa un’operazione della vostra controllata Genesi Srl e Conceria Palladio. Si tratta di un’operazione sinergica e strategica importante per voi…
“Conceria Palladio era già un nostro terzista. Dal punto di vista strategico questi siti produttivi sono importanti perché è il luogo dove avviene la prima elaborazione della pelle dopo la macellazione del bovino. E’ strategico perché ciò che ci contraddistingue è la qualità. Nel nostro sito si lavorano tutte le pelli europee, che sono le migliori al mondo. Stiamo lavorando in questo sito per ottimizzare lo scarto destinandolo ad altri settori. Il collagene per esempio può essere impiegato nel settore farmaceutico, alimentare o cosmetico. Da questo processo ne trae vantaggio l’ambiente e il bilancio aziendale”.
GM Leather è una società quotata nel segmento Euronext Growth Milan, prima azienda del settore quotata. Vuole fare un primo bilancio?
“Siamo soddisfatti perché per affrontare il mercato di oggi un’azienda deve essere organizzata e avere una certa governance. La quotazione ci ha fatto fare questo salto di qualità. Le crisi si affrontano cercando delle opportunità. E la quotazione ci ha insegnato a gestire l’azienda in modo diverso, a condividere le varie problematiche. Il nostro Cda è formato da persone che hanno portato competenze. La quotazione ci ha aperti a nuovi orizzonti e a vedere le opportunità nel medio lungo-termine”.
Focus sulla sostenibilità, quali sono i vostri obiettivi entro il 2025?
“Nel Cda abbiamo voluto una persona che si dedicasse esclusivamente alla sostenibilità. Con Massimo Folador abbiamo iniziato questo percorso. Il mese scorso è stato nominato un Comitato di sostenibilità presieduto da Carmen Marcigaglia, dallo stesso Massimo Folador e da Manuel Lovato. Grazie all’economia circolare lavoreremo per ridurre l’uso delle acque, l’uso di prodotti chimici e lo scarto che riutilizziamo vendendolo a produttori di collagene. Per quanto riguarda la sostenibilità sociale siamo presenti nel territorio con diversi eventi benefici. Secondo le nostre previsioni potremmo riuscire ad avere un bilancio di sostenibilità già quest’anno”.