Il bilancio dell’UE per il 2024. Le spese nell’ambito di NextGenerationEU

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Il progetto di bilancio dell’UE per il 2024 comprende le spese coperte dagli stanziamenti entro i massimali del bilancio a lungo termine, finanziate con le risorse proprie, cui si aggiungono le spese nell’ambito di NextGenerationEU, finanziate mediante l’assunzione di prestiti sui mercati dei capitali. Per il bilancio “di base”, nel progetto di bilancio sono proposti due importi per ogni programma: uno per gli impegni e l’altro per i pagamenti. Per “impegni” si intendono i finanziamenti che possono essere stabiliti nei contratti in un determinato anno, mentre i “pagamenti” sono gli importi effettivamente erogati. Tutti gli importi sono a prezzi correnti.

Con un bilancio fino a 807 miliardi di € a prezzi correnti, NextGenerationEU contribuisce a riparare i danni economici e sociali immediati causati dalla pandemia di coronavirus e a preparare l’UE alle sfide future. Tale strumento contribuisce alla costruzione di un’UE post COVID-19 più verde, più digitale, più resiliente e meglio attrezzata per far fronte alle sfide presenti e future. Il fulcro di NextGenerationEU è rappresentato dal dispositivo per la ripresa e la resilienza (RRF), uno strumento destinato a fornire sovvenzioni e prestiti a sostegno delle riforme e degli investimenti negli Stati membri dell’UE. Nel quadro di NextGenerationEU possono essere conclusi contratti o assunti impegni fino alla fine del 2023, mentre i pagamenti relativi ai prestiti continueranno fino alla fine del 2026.

Il progetto di bilancio 2024 indirizza i fondi verso i settori in cui possono fare maggiormente la differenza, in linea con le esigenze di ripresa più importanti degli Stati membri dell’UE e dei nostri partner nel mondo. I finanziamenti contribuiranno a modernizzare e a rafforzare l’Unione promuovendo la transizione verde e digitale, creando posti di lavoro e rafforzando il ruolo dell’Europa nel mondo.

Le priorità

Per gestire le altre priorità dell’Unione europea, la Commissione propone di assegnare gli importi seguenti (in impegni di spesa) a questi settori prioritari:

  • 53,8 miliardi di € per la politica agricola comune e 1,1 miliardi di € per il Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura, a beneficio degli agricoltori e dei pescatori europei ma anche allo scopo di rafforzare la resilienza dei settori agroalimentare e ittico e di dotare questi ultimi dei mezzi necessari alla gestione delle crisi;
  • 47,9 miliardi di € per sviluppo regionale e coesione a sostegno della coesione economica, sociale e territoriale e delle infrastrutture su cui si baseranno la transizione verde e i progetti prioritari dell’Unione;
  • 15,8 miliardi di € a sostegno dei nostri partner e dei nostri interessi nel mondo, di cui 11,4 miliardi di € per lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale – Europa globale (NDICI – Europa globale), 2,1 miliardi di € per lo strumento di assistenza preadesione (IPA III) e 1,7 miliardi di € per l’aiuto umanitario (HUMA);
  • 13,6 miliardi di € per ricerca e innovazione, di cui 12,8 miliardi di € per Orizzonte Europa, il programma faro dell’Unione per la ricerca. Il progetto di bilancio comprende anche il finanziamento del regolamento sui chip nell’ambito di Orizzonte Europa e mediante ridistribuzione da altri programmi;
  • 4,6 miliardi di € per gli investimenti strategici europei, di cui 2,7 miliardi di € per il meccanismo per collegare l’Europa al fine di migliorare le infrastrutture transfrontaliere, 1.3 miliardi di € per il programma Europa digitale al fine di plasmare il futuro digitale dell’Unione e 348 milioni di € per le priorità fondamentali di InvestEU (ricerca e innovazione, duplice transizione verde e digitale, settore sanitario e tecnologie strategiche);
  • 2,1 miliardi di € di spese nel settore spaziale, principalmente a favore del programma spaziale dell’Unione europea, che riunirà le azioni dell’Unione in questo settore strategico;
  • 10,3 miliardi di € destinati a persone, coesione sociale e valori, di cui 3,96 miliardi di € per gli oneri finanziari crescenti di NextGenerationEU (da monitorare con grande attenzione), 3,7 miliardi di € per Erasmus+ allo scopo di creare opportunità di istruzione e mobilità per le persone, 332 milioni di € a sostegno di artisti e creatori in tutta Europa e 215 milioni di € per promuovere la giustizia, i diritti e i valori;
  • 2,4 miliardi di € per l’ambiente e l’azione per il clima, di cui 745 milioni di € per il programma LIFE a sostegno della mitigazione dei cambiamenti climatici e dell’adattamento agli stessi, e 1,5 miliardi di € per il Fondo per una transizione giusta affinché la transizione verde funzioni per tutti;
  • 2,2 miliardi di € per proteggere le nostre frontiere, di cui 1,1 miliardi di € per il Fondo per la gestione integrata delle frontiere (IBMF) e 874 milioni di € (contributo totale dell’UE) per l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (Frontex);
  • 1,7 miliardi di € per spese connesse alla migrazione, di cui 1,5 miliardi di € per sostenere i migranti e i richiedenti asilo coerentemente con i nostri valori e le nostre priorità;
  • 1,6 miliardi di € per affrontare le sfide in materia di difesa, di cui 638 milioni di € a sostegno dello sviluppo di capacità e della ricerca nel quadro del Fondo europeo per la difesa (FED), 241 milioni di € a sostegno della Mobilità militare, 260 milioni di € per il nuovo strumento a breve termine per la difesa (EDIRPA) e 343 milioni di € per sostenere la produzione di munizioni;
  • 947 milioni di € per garantire il funzionamento del mercato unico, compresi 602 milioni di € per il programma per il mercato unico e 200 milioni di € per attività in materia di lotta antifrode, fiscalità e dogane;
  • 754 milioni di € per il programma UE per la salute (EU4Health) allo scopo di garantire una risposta sanitaria globale alle esigenze delle persone e 230 milioni di € per il meccanismo di protezione civile dell’Unione (rescEU) per poter mobilitare rapidamente un’assistenza operativa in caso di crisi;
  • 726 milioni di € per la sicurezza, di cui 315 milioni di € per il Fondo Sicurezza interna (ISF), che combatterà il terrorismo, la radicalizzazione, la criminalità organizzata e la criminalità informatica;
  • 213 milioni di € per connessioni satellitari sicure nell’ambito del nuovo programma dell’Unione per una connettività sicura.