La bussola del valore: la crescita dei tecnologici, communication e discrezionali

Team di gestione di Pharus -
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Siamo ormai giunti alla fine del primo semestre, con il mercato azionario globale che ha raggiunto una performance del +12.6% (26.06.2023) guidato dai tre settori maggiormente penalizzati a fine 2022: Tecnologici, Communication e Discrezionali, i quali hanno registrato il +34%, +27% e + 25% rispettivamente.

Una buona parte del mercato però è rimasta indietro, come Real Estate, Health Care, Utility, Finanziari e Staples con performance vicine allo zero.

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La domanda che sorge spontanea è: cosa aspettarsi per fine anno?

Nelle ultime settimane sia la BCE che la FED hanno alzato i tassi d’interesse terminali, sottolineando ancora una volta che il cammino di rientro dell’inflazione non è finito. Il motivo principale di questo aumento dei tassi va ricercato nella volontà delle Banche Centrali di non comunicare al mercato che i rialzi sono finiti, per paura di dover poi tornare indietro sui propri passi qualora l’inflazione nei prossimi mesi, sostenuta da un’economia americana molto forte, non dovesse scendere alla velocità prevista, scatenando effetti negativi sia per l’economia che per il mercato azionario.

L’inflazione nei mesi a venire potrebbe essere sostenuta da un mercato del lavoro molto forte, come evidenziato tasso di disoccupazione negli Stati Uniti ed in Europa che si trova sui minimi storici e, di conseguenza, le Banche Centrali cercheranno di mantenere i tassi a questi livelli fino a che non vedranno segnali di indebolimento del mercato del lavoro.

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In questo contesto, dal punto di vista macroeconomico ci aspettiamo un rallentamento, come evidenziato dai dati di PMI e dall’inversione di curva che ha toccato quasi 100 basis point, livelli visti solo negli anni ‘80. Il fattore principale da continuare a monitorare sarà il peggioramento dell’accesso al credito che dovrebbe aiutare le Banche Centrali ad abbassare l’inflazione.
Non riteniamo però che questi fattori possano portare ad una recessione rilevante sui mercati, e che il soft landing sia ancora lo scenario più plausibile.
L’investitore però non deve perdersi in tutta questa complessità, ma deve mantenere la bussola puntata sul valore, il quale permette di sfruttare i disequilibri che si formano continuamente sul mercato.

In questo primo semestre ci sono stati disequilibri che sono rientrati e altri, invece, che si sono venuti a creare.

Per quanto concerne i disequilibri rientrati, andando ad analizzare le performance settoriali, vediamo come i migliori settori siano stati Tech, communication e discrezionali con performance ytd del 34%, 27%, 25% rispettivament. Questi dati sono il risultato dello sconto valutativo che questi settori avevano a fine 2022.

Guardando invece ai disequilibri che si sono creati in questo primo semestre, troviamo settori come Consumi non discrezionali, Finanziari, Health Care, Utilities e Real Estate che mostrano una performance flat o addirittura negativa.

In particolare, analizzando il settore delle utilities americane, notiamo un mercato a sconto valutativo del 40% con un PE a 17x volte e un utile in forte espansione. Le utilities inoltre mostrano una sotto performance rispetto al mercato superiore al 20% ytd, uno dei livelli più alti mai registrati. Ma il PE delle utilities a fine 2022 era uguale al PE del Nasdaq e questo non rappresentava una situazione normale dato che le crescite della tecnologia sono molto più elevate.

In conclusione, nei prossimi mesi vivremo uno scenario macroeconomico molto complesso, caratterizzato da tassi d’interesse elevati per gestire l’inflazione da un lato, e rallentamento economico dall’altro. Questo non deve distogliere l’investitore dalla ricerca del valore, valore che si sta creando in alcuni settori come Utilities, Health Care-Finanziari- Real Estate e Consumi non discrezionali.