31 ottobre. Giornata del Risparmio. Il Ministro Giorgetti dichiara: “Non c’è risparmio senza fiducia”

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Il ministro Giancarlo Giorgetti ha partecipato alla 99esima edizione della Giornata Mondiale del Risparmio organizzata a Roma dall’Associazione di Fondazioni e Casse di Risparmio (ACRI).

“In qualità di Ministro dell’economia e delle finanze non posso esimermi dallo svolgere alcune considerazioni… Partirei da una premessa: l’Italia, nonostante le difficoltà derivanti da un quadro globale contrassegnato da molteplici fattori di incertezza e precarietà, continua a registrare una propensione al risparmio significativa. Ciò lungi dal costituire un elemento di ritardo culturale, come frettolosamente si potrebbe ritenere, costituisce invece un elemento di solidità che concorre in misura decisiva alla stabilità del sistema italiano nel suo complesso. Una certa vocazione parsimoniosa degli italiani ha infatti evitato di esporci alle periodiche e sempre più frequenti crisi finanziarie generate dalle bolle speculative che di volta in volta in altri Paesi, in primo luogo negli Stati Uniti, si manifestavano anche per l’elevato livello di indebitamento del settore privato oltre che per la maggiore disinvoltura dei relativi sistemi finanziari nella concessione di crediti senza le adeguate garanzie. Ritengo quindi, che il Paese nel suo complesso dovrebbe valorizzare di più questo elemento di forza che dovrebbe indurre anche gli osservatori esterni a valutare in termini meno critici la stabilità finanziaria complessiva dell’Italia”.

Il ministro tuttavia ha sottolineato quanto il livello elevato del debito pubblico non vada sottovalutato. “Più debito significa più spesa per interessi e più spesa per gli interessi significa risorse sottratte al sostegno alle famiglie ed alle imprese. L’equazione è semplice ma non sempre sufficientemente chiara agli attori politici e sociali”.

E’ stata inoltre evidenziata la necessità di riconoscere uno spazio adeguato ad alcune tipologie di spese per investimenti, con particolare riferimento a quelli, assai consistenti, che stanno impegnando i nostri sistemi economici nelle difficili transizioni e in relazione alle maggiori esigenze di sicurezza e difesa.Si è ritenuto di privilegiare in questa fase gli obiettivi di sostegno al reddito dei ceti meno abbienti, più esposti all’impatto fortissimo di un livello di inflazione che nei decenni scorsi era assolutamente sconosciuto e che ora ha ridotto la capacità di spesa di tante famiglie. Inflazione che ha prodotto l’ulteriore conseguenza negativa di intaccare parzialmente il patrimonio assai consistente del risparmio accumulato dalle famiglie italiane”.

La politica monetaria restrittiva delle banche centrali comincia a produrre i suoi effetti: sia sotto l’aspetto del rallentamento dell’inflazione, sia sul rallentamento della crescita. “Rivendico con soddisfazione il riscontro più che positivo che gli italiani hanno dato al collocamento di titoli pubblici specificamente destinati ai piccoli risparmiatori. Si tratta di un segnale molto importante di un rapporto che deve ispirarsi alla massima correttezza e fiducia reciproca tra risparmiatori e lo Stato e che si inserisce in una strategia di più ampio respiro volta a collocare parte del debito pubblico all’interno del nostro Paese come è giusto che sia, soprattutto quando si tratta, come nel PNRR, di finanziare interventi per spese per investimenti destinati auspicabilmente a produrre un vantaggio economico che non si esaurisce nel breve termine ma di cui si avvantaggeranno anche le prossime generazioni”.

“I dati più recenti ci dicono che il sistema economico italiano, nonostante tutte le difficoltà, è riuscito a reggere di fronte alla concomitanza di tanti fattori critici… Se riusciremo ad evitare il rischio, che non sembra del tutto improbabile, di una nuova fase recessiva a livello globale assicurando accettabili tassi di crescita, potremo realisticamente ridurre progressivamente il peso del debito pubblico, creare nuove opportunità di occupazione e concorrere alla sostenibilità complessiva del nostro Paese”.

In conclusione, il Governo sta lavorando per consolidare la fiducia dei risparmiatori, e più in generale dei mercati, nei confronti del nostro Paese.

“Serietà, responsabilità, prudenza sono le basi su cui si costruisce e rafforza la fiducia. Senza fiducia non c’è risparmio. Senza fiducia e risparmio non ci sono investimenti. Senza investimenti non c’è crescita e senza crescita non c’è futuro”.