Come andare in pensione entro fine dicembre 2023

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In attesa di meglio conoscere quali saranno i meccanismi di funzionamento dei nuovi canali di pensionamento che verranno introdotti dalla Legge di Bilancio le cui bozze dovrebbero approdare alle Camere entro fine ottobre, è utile delineare uno breve quadro di riepilogo delle modalità di accesso alla quiescenza in vigore fino a fine dicembre.

La prima modalità è quella del pensionamento di vecchiaia, i cui requisiti rimangono immutati anche il prossimo anno e fino al 2026 salvo improbabili interventi normativi, alla luce del recente accertamento con decreto del Ministero dell’Economia che l’età pensionabile non si modifica per effetto dell’andamento della speranza di vita.

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Occorre un requisito anagrafico di 67 anni e 20 anni di contributi. Vi è poi il pensionamento anticipato, altro canale che non muta fino al 2026, per cui si richiede una anzianità contributiva 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne indipendentemente dall’età. Opera però in questo canale una finestra di 3 mesi, occorre cioè attendere tale termine per potere avere la
pensione. Fino al 31 dicembre opera poi quota 103 per cui si richiede un’età anagrafica di almeno 62 anni e i un’anzianità contributiva di almeno 41 anni. Possono accedervi i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, ovvero, limitatamente alle forme gestite dall’INPS, i lavoratori autonomi e parasubordinati. Anche in questo caso opera una finestra trimestrale per i lavoratori del settore privato e gli autonomi e semestrale per i lavoratori dipendenti del settore pubblico.

Vi è poi opzione donna cui possono accedere le lavoratrici che al 31 dicembre 2022 hanno almeno 35 anni di anzianità contributiva e almeno 60 anni di età , con calcolo della pensione integralmente contributivo Il requisito di età si riduce di un anno per ogni figlio nel limite massimo di due anni (59 anni con un figlio, 58 anni con due o più figli). Si prevede una finestra di 12 mesi per le lavoratrici dipendenti e 18 mesi per le autonome.

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Va ancora ricordata l’Ape sociale per cui occorre un requisito di età di almeno 63 anni e la appartenenza ad una delle categorie previste dalla normativa , vale a dire i disoccupati senza copertura di assegni sociali o per scadenza del termine del rapporto di lavoro a tempo determinato, i lavoratori dipendenti addetti ad attività lavorative gravose specificamente individuate, i lavoratori con riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 74%, dei caregivers. Occore poi una anzianità contributiva di 30 anni di anzianità contributiva per tutte le categorie e di 36 anni per i lavoratori gravosi. Per le lavoratrici madri si prevede poi una agevolazione del requisito contributivo, ridotto di 12 mesi a figlio, nel limite massimo di due anni.

Va ricordato come entro il prossimo 30 novembre si conclude l’ultima finestra , dopo quelle del 31 marzo e del 15 luglio , per potere richiedere la certificazione del diritto all’Ape sociale da parte di coloro che maturino i requisiti entro il 2023 (con risposta dell’Inps entro il 31 dicembre.