Gli investimenti dei privati in Titoli di Stato esenti dal calcolo dell’ISEE? E’ un assurdo
Le informazioni contenute nell’attestazione ISEE sono:
- La composizione del nucleo familiare del dichiarante
- Il valore dell’ISEE Ordinario e l’ISE, con il dettaglio del calcolo
- La scala di equivalenza, che tiene conto delle caratteristiche del nucleo familiare
- Le prestazioni sociali che si possono richiedere con l’ISEE
- Il periodo di validità dell’attestazione
- Le eventuali omissioni e difformità riscontrate dall’INPS o dall’Agenzia delle Entrate
2) un’evidente riduzione di contribuzione a spese mediche, ecc. o l’ottenimento di bonus finora non dovuti, in base a un calcolo dell’ISEE “drogato” dalla norma stessa, a vantaggio di questi fortunati che invece hanno un capitale investito in Titoli di Stato, non fa che gravare ulteriormente sui costi che gli altri cittadini, meno fortunati di loro, dovranno coprire con le loro tasse.
Qualcosa non funziona
INPS o altri Enti erogatori di bonus (pubblici e privati) inseriscono il parametro ISEE tra i requisiti perché questo indicatore ISEE valuta la situazione economica delle famiglie, tenendo conto del reddito di tutti i componenti, del loro patrimonio e di una scala di equivalenza che varia in base alla composizione del nucleo familiare.
L’indicatore tiene conto di particolari situazioni di bisogno, prevedendo trattamenti di favore per i nuclei con tre o più figli o dove sono presenti persone con disabilità o non autosufficienti. Per chi vuole approfondire, il sito “Ti Consiglio” collegato al quotidiano “La Repubblica” ha pubblicato la scala di equivalenza ISEE.
A differenza del semplice reddito, l’ISEE non indica quanto una persona guadagna (cioè il suo reale reddito), ma qual è la sua situazione economica complessiva e quella della sua famiglia. Un dato, insomma, molto più completo, perfetto come indicatore per selezionare i beneficiari di un determinato bonus.
I BONUS CON ISEE ATTIVI NEL 2023
- 1) CARTA CULTURA GIOVANI 2023
- 2) CARTA DELLA CULTURA FAMIGLIE SVANTAGGIATE
- 3) BONUS OCCHIALI
- 4) BONUS SOCIALE BOLLETTE
- 5) ASSEGNO MATERNITÀ COMUNI
- 6) BONUS PRIMA CASA UNDER 36
- 7) CARTA ACQUISTI
- 8) CARTA RISPARMIO SPESA
- 9) ASSEGNO UNICO UNIVERSALE FIGLI
- 10) BONUS ASILO NIDO
- 11) REDDITO DI CITTADINANZA
- 12) BONUS LIBRI SCUOLA
- 13) BONUS PSICOLOGO
- 14) BONUS CONTO CORRENTE
- 15) BONUS UNIVERSITÀ
- 16) BONUS CICOGNA
E’ evidente che tutti queste facilitazioni sono state pensate per chi non riesce a permettersi a prezzo pieno alcuni prodotti o servizi di base e può chiedere, in base alla propria bassa capacità economica complessiva, di pagarli meno o di non pagarli affatto.
Ma perché chi possiede un capitale, più o meno alto, in Titoli di Stato può provare a fingersi nullatenente?
E gravare sulle spalle di altri cittadini? Non sta in piedi.
Qualcuno ha calcolato il danno per lo Stato?