Welfare aziendale: quali sono i vantaggi per le imprese e per i lavoratori

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Il welfare aziendale è un meccanismo importante per favorire il rilancio economico del Paese, ed è l’unica tipologia di erogazione che il datore di lavoro può destinare ai propri dipendenti senza incidere sul cuneo fiscale. In particolar modo, i benefici in servizi e beni (i cosiddetti “fringe benefit”) non sono sottoposti a tassazione entro una determinata soglia, pertanto è possibile utilizzarli come leva strategica per aumentare la soddisfazione dei lavoratori e quindi incrementare la produttività aziendale.

Buoni welfare

Se si vuole approfondire l’argomento del welfare aziendale è bene iniziare cercando un approfondimento sui welfare voucher ben organizzato ed esplicativo, ma per riassumere brevemente, qui, di cosa si tratta, si può dire che sono elementi simili ai buoni pasto, ma che differiscono da questi ultimi perché possono essere utilizzati per una sola prestazione o bene e per l’intero valore.

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Più precisamente, tali buoni possono essere usati dai dipendenti di un’azienda per acquistare determinati beni e servizi. Generalmente vengono forniti dai datori di lavoro, al fine di attuare una strategia che va ad aggiungersi allo stipendio o a sostituirsi ad esso in una sua parte. Per quanto concerne il meccanismo di funzionamento, usare questi buoni è piuttosto semplice. I dipendenti, infatti, possono acquistare specifici prodotti presso strutture convenzionate, sia fisiche che online, i quali possono essere selezionati dall’azienda o direttamente dai dipendenti in base ad alcune condizioni prefissate. Spesso questi voucher vengono usati per fruire di servizi di svago come ad esempio palestre, musei, cinema ecc.

Altre soluzioni di welfare aziendale

Esistono molteplici modi per poter garantire il welfare aziendale. Uno di essi è la polizza sanitaria integrativa, ovvero, un rimborso spese mediche che si estende anche ai familiari. Lo stesso dicasi anche per la polizza previdenziale integrativa, ovvero, un fondo pensione che è finalizzato a garantire maggiori sicurezze economiche ai dipendenti quando andranno in pensione.

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Tra gli esempi rientra anche il car sharing aziendale, conosciuto anche come corporate car sharing. Si tratta di un tipo di mobilità sempre più utilizzata nelle imprese in quanto offre interessanti benefici tanto ai datori di lavoro che ai dipendenti. In poche parole, con il car sharing l’azienda mette a disposizione dei lavoratori un’auto che deve essere condivisa tra i singoli dipendenti che ne hanno bisogno.

Infine, molto diffuso è l’appartamento aziendale. Si tratta di una struttura abitativa di proprietà dell’impresa che viene concessa ai propri dipendenti che si spostano per brevi periodi di tempo. In questi alloggi risiedono, in poche parole, i lavoratori di un’azienda che, per questioni di lavoro, sono costretti a viaggiare in città o nazioni diverse da quelle dove l’azienda ha la propria sede principale e presso cui lavorano in prevalenza. Questo, inoltre, è uno strumento utile anche per ospitare dipendenti, clienti e fornitori che provengono da sedi estere.

I benefici del welfare per i dipendenti

Come già accennato, un sistema di welfare aziendale costituisce un valore reale per i dipendenti per diversi motivi. Infatti, questo sistema favorisce il work-life balance, cioè l’equilibrio tra la sfera privata e quella professionale dei lavoratori, ma non solo.

Questo permette anche di aumentare il potere di acquisto dei dipendenti attraverso buoni spesa, buoni pasto, sconti e convenzioni. Tutto ciò permette di aumentare la fiducia nell’azienda e di ridurre la percezione di diseguaglianza tra i dipendenti, permettendo una gestione più efficace del personale.

I benefici per le aziende

Il welfare aziendale è una risorsa che va oltre il miglioramento del benessere dei lavoratori, poiché offre anche dei benefici per l’azienda. Infatti, in questo modo, è più facile attirare e trattenere nuovi talenti: in un mercato del lavoro altamente competitivo, questo elemento può fare la differenza ed essere un incentivo importante per i professionisti in cerca di impiego.

Tutto questo contribuisce anche alla riduzione del turnover dei dipendenti: se i lavoratori si sentono valorizzati e supportati, sono più inclini a restare nell’azienda. Ciò riduce gli sforzi e anche i costi da sostenere per cercare e formare nuovi dipendenti.

Un altro aspetto da considerare è l’incremento della produttività. Infine, i fringe benefit permettono un contenimento dei costi: infatti anche se costituisce un’uscita per l’azienda, a lungo termine permette di ridurre le tasse da pagare e quindi di ottenere un risparmio di denaro, da investire in altri settori.

Gli altri vantaggi del welfare aziendale

Strutturare un sistema di welfare aziendale in maniera “intelligente” può consentire di avvalersi di benefici aggiuntivi. Ad esempio, le misure di work-life balance, associate al rimborso delle rette per le scuole e le attività ricreative per i figli dei dipendenti permettono di supportare i genitori nella gestione degli impegni familiari, favorendo anche l’occupazione femminile e riducendo il numero di donne che devono abbandonare il lavoro per dedicarsi alla famiglia.

Inoltre, questo sistema può essere utile per incentivare la mobilità sostenibile: offrendo buoni di ricarica per veicoli elettrici o abbonamenti per i mezzi pubblici, l’azienda può incoraggiare i dipendenti a ridurre l’impatto ambientale dei loro spostamenti.