Ebury: Le valute del G10 si muovono in un range ristretto durante la settimana del Ringraziamento

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La scorsa settimana è stata caratterizzata da pacatezza e assenza di volatilità sui mercati, come solitamente accade durante il periodo della festa del Ringraziamento negli Stati Uniti. I principali market mover sono stati gli indici PMI dell’attività commerciale nell’Eurozona e nel Regno Unito, il primo debole, il secondo più forte del previsto. Di conseguenza, la sterlina ha registrato un modesto rafforzamento sia nei confronti dell’euro che del dollaro USA. Le valute dei mercati emergenti, come gli asset di rischio, hanno oscillato senza una chiara tendenza, concludendo la settimana entro l’1% o meno rispetto all’inizio.

 

Questa settimana l’attenzione dovrebbe spostarsi nuovamente sui dati, in particolare su quello relativo all’inflazione. L’indicatore principale più aggiornato al mondo, i numeri dell’inflazione flash dell’Eurozona per il mese di novembre, verrà pubblicato giovedì, lo stesso giorno in cui verrà pubblicato il dato sull’inflazione delle spese personali dei consumatori negli Stati Uniti per il mese di ottobre. In assenza di importanti riunioni delle banche centrali, avremo una serie di interventi da parte della Federal Reserve, della Banca d’Inghilterra e della BCE. La domanda per i mercati FX è se il forte sell off del dollaro USA possa continuare in assenza di segnali più chiari di forza economica al di fuori degli Stati Uniti. Riteniamo che il dollaro sia sceso troppo e troppo in fretta.

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EUR

 

I numeri PMI flash dell’Eurozona continuano a indicare una contrazione economica nel quarto trimestre, che confermerebbe una recessione tecnica dopo il dato negativo del terzo trimestre. La BCE cercherà un po’ di sollievo da questa situazione negativa nel report flash sull’inflazione di novembre della prossima settimana, che dovrebbe mostrare un altro calo significativo sia nell’indice headline che in quello core, appena al di sotto del 4% in quest’ultimo caso. A prescindere dal risultato, il rialzo dell’euro rispetto al dollaro a novembre sarà difficile da mantenere, a meno che l’economia dell’Eurozona non inizi a dare segni di vita.

 

USD

 

Il dollaro è stato scambiato soprattutto con le notizie provenienti da altri paesi durante la settimana di vacanze del Ringraziamento, povera di dati. La settimana scorsa sono stati, infatti, pubblicati dati di secondo rilievo, che potrebbero essere serviti a far crescere le aspettative di un taglio dei tassi in futuro. Le richieste settimanali di disoccupazione sono scese bruscamente, smentendo la tesi di un mercato del lavoro in via di raffreddamento. Le aspettative di inflazione al consumo sono aumentate ancora. Tuttavia, i dati sull’inflazione PCE di questa settimana saranno un test più significativo per verificare se la tendenza alla disinflazione rimane in atto nonostante la forza del mercato del lavoro e le preoccupazioni dei consumatori per l’inflazione.

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GBP

 

La scorsa settimana gli indici PMI dell’attività commerciale hanno registrato un’importante sorpresa positiva nel Regno Unito. L’indice complessivo è rimbalzato al di sopra del livello 50 che indica l’espansione delle imprese, in netto contrasto con i numeri più cupi pubblicati oltremanica. L’espansione modesta, l’inflazione contenuta e gli stimoli fiscali annunciati di recente dal governo probabilmente fanno sì che la Banca d’Inghilterra sia riluttante ad abbassare i tassi a breve. La sterlina è salita rispetto alla maggior parte delle valute principali e riteniamo che abbia spazio per continuare a farlo rispetto all’euro.