Scettici sui settori difensivi

Audrey Kaplan, Senior Portfolio Manager, Global Equity Team di Robeco -
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Un’area in cui il nostro posizionamento si discosta dal mercato è quella dei cosiddetti settori difensivi, ovvero di quelle società che tradizionalmente rappresentano un rifugio sicuro per gli investitori in tempi difficili. In particolare, siamo cauti nei confronti delle aziende di beni di consumo di prima necessità, i cui fondamentali si stanno indebolendo.

Il settore dei beni di prima necessità è un segmento le cui qualità difensive sono al momento discutibili e pertanto non lo riteniamo particolarmente interessante. La nostra preoccupazione è che molte di queste aziende abbiano aumentato troppo i prezzi negli ultimi due anni per compensare l’inflazione dei costi dei fattori produttivi. In particolare, le aziende di beni di prima necessità esposte ai brand di secondo livello subiranno probabilmente un calo sostanziale dei volumi, poiché i consumatori continueranno ad acquistare beni di consumo non di marca nei supermercati.

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Per quanto riguarda gli aspetti positivi, riteniamo che le qualità difensive di molti titoli farmaceutici siano intatte. Il settore healthcare ci piace molto di più rispetto a quello dei beni di prima necessità, in quanto le aziende farmaceutiche appaiono a buon mercato e non dovranno far fronte alle stesse pressioni sui costi dei fattori produttivi e sulla spesa dei consumatori con cui hanno a che fare le aziende dei beni di prima necessità.

Pressione sui consumatori

Riteniamo che i tassi d’interesse statunitensi possano rimanere più alti ancora a lungo, poiché continuiamo a vedere una pressione al rialzo sui prezzi dell’energia e dei generi alimentari. Di conseguenza, non crediamo che l’inflazione core negli Stati Uniti scenderà molto rapidamente al 2%.

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Ciò manterrà la Fed sulle spine, il che significa che potremmo vedere tassi più alti più a lungo. Prevediamo che la Fed inizierà a ridurre i tassi più vicini ai livelli normali solo verso la metà del 2024. Prevediamo lo stesso per l’Europa, dove vediamo anche un’inflazione più viscosa; prevediamo perciò che la BCE possa mantenere i tassi più alti più a lungo, danneggiando così l’economia.

Tutto ciò significa che molti degli ammortizzatori e dei sostegni di cui godevano i consumatori dopo la pandemia di Covid-19 sono venuti meno, il che, a nostro avviso, inciderà sulla spesa dei consumatori. E questa volta significa che molti titoli tipicamente considerati difensivi potrebbero essere poco performanti.

Le utilities come trappole di valore

Nel caso delle utilities, siamo preoccupati per la scarsa generazione di flussi di cassa, dato che la maggior parte dei governi probabilmente manterrà un tetto ai prezzi dei servizi di pubblica utilità per i consumatori.

Inoltre, queste società sono generalmente fortemente indebitate. In alcuni Paesi (come il Regno Unito, ad esempio) il debito delle società di servizi pubblici è legato all’inflazione, il che crea un cocktail nocivo. C’è speranza che le prospettive del settore cambino, ma, a nostro avviso, solo una volta raggiunto il picco dei tassi le utilities diventeranno più interessanti.