L’Italia tra leasing e digitalizzazione

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A seguito della recente conferma nella Legge di Bilancio 2024 de “La Nuova Sabatini” – la misura che concede contributi su finanziamenti bancari o leasing per l’acquisto di nuove attrezzature da parte di piccole e medie imprese – il tema del leasing è ritornato in auge per il rilancio del Sistema Paese.

I dati rilevati da Assilea relativi ad un campione di circa 81.700 società che hanno stipulato nuovi contratti di leasing nel 2022, hanno mostrato un aumento dei finanziamenti leasing in Europa nella prima metà dell’anno più moderato rispetto alla dinamica del 2021 (+15,8%), che risentiva del “rimbalzo” causato dalla ripresa post-pandemia. La tendenza comunque positiva osservata sul mercato europeo ha beneficiato soprattutto di una buona dinamica del leasing strumentale, che ha visto un +13,9%. Molto più contenuta la crescita che si è registrata nel leasing auto, +2,3%. Il leasing immobiliare ha visto una crescita media del 15,4% nella prima metà dell’anno, con andamenti piuttosto differenziati nei diversi Paesi. A livello di comparto, in Europa il peso del leasing immobiliare è comunque molto contenuto (3,8%), rispetto ad una più elevata incidenza del leasing strumentale (28,7%) e ad una preponderanza del leasing auto (67%).

L’Italia invece ha registrato una crescita maggiore rispetto alla media europea del +9,4%, seconda solo a quella del Regno Unito (+10,1%), inserendosi tra i “top 5” in Europa insieme a Paesi come Francia e Germania. Nello specifico degli investimenti, nel 2022 il leasing ha finanziato sul territorio nazionale circa 31,5 miliardi di euro, con un incremento del 9,7% rispetto al 2021.

Complessivamente, sono stati stipulati oltre 648 mila nuovi contratti, il 5,6% in più rispetto all’anno precedente, influenzati principalmente dai comparti auto e strumentale. I dati mostrano inoltre che chi ha stipulato nuovi contratti di leasing nel 2022 fa parte di quelle realtà che hanno registrato una forte propensione al digitale e alla crescita, un'incidenza che si quantifica intorno al 50%. Tale incidenza è più che doppia rispetto alla media italiana, con un distacco ancora maggiore di quello che si registrava nel 2021.

Il digitale si dimostra anche in questo ambito un driver di cambiamento molto forte. Ma come è possibile creare un’intera procedura di gestione dei documenti di leasing a norma in maniera semplice? Ecco che Intesa, società di Kyndryl, ha realizzato una soluzione modulare online in cui è possibile automatizzare, gestire e conservare a norma i flussi transazionali e documentali, garantendone la validità legale con l’apposizione della firma elettronica. È così possibile gestire l’intero ciclo di vita del documento in modo sicuro, ottimizzare l’efficienza dei processi e migliorare la customer experience.

La soluzione di Intesa si inserisce nel più ampio quadro della digitalizzazione dei processi
finanziari, che mira ad ottimizzare e velocizzare il sistema con l’obiettivo di facilitare l’accesso al
credito delle imprese e accrescere la competitività dei centri produttivi.

Focus sulla soluzione proposta da Intesa

Partendo dall’evoluzione del contesto di mercato, per rimanere al passo con i nuovi trend, risulta
necessario per i player adottare strumenti e soluzioni digitali per rispondere proattivamente alle
nuove esigenze degli utenti e risultare competitivi a livello europeo ed internazionale.
Con la soluzione di Intesa è possibile gestire il processo di leasing dall’onboarding digitale, allo
scambio di dati, alla loro elaborazione, fino alla conservazione a norma dell’intera
documentazione. Tutto questo attraverso tecnologie abilitanti, come l’AI, che ne garantiscono la
sicurezza e la rapidità in un sistema automatizzato di gestione e archiviazione. Intesa, infatti, è un
Qualified Trust Service Provider che offre soluzioni “chiavi in mano” facilmente gestibili
dall’utente finale senza la necessità di intermediari su web e app, nonostante offra un servizio di
consulenza ad hoc per ogni utente – forte della propria esperienza anche legale e di compliance
che ne garantisce la conservazione a norma secondo gli standard europei.

“La transizione digitale sta trasformando il Sistema Paese, ed è giusto dichiarare che chi si ferma è
perduto” commenta Giuseppe Mariani, general manager di Intesa (Kyndryl Company). “È
esemplare il dato che ci conferma che chi sta aggiornando in un’ottica digitale i propri sistemi di
finanziamento è tra il 50% delle imprese che hanno una forte propensione alla crescita. In questo
contesto, e considerando gli aiuti messi a disposizione del Governo, Intesa si pone ancora una
volta come abilitatore della trasformazione digitale a supporto di un ecosistema di crescita per le
imprese”.