Intelligenza artificiale al consiglio del FABI – intervista a Eleonora Viscardi

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Questa settimana si è svolto l’importantissimo Consiglio Nazionale del FABI, evento al quale ha presenziato una platea di più di 2000 persone, durante il quale si è discusso del futuro del settore bancario in Italia.

Durante i diversi giorni di assemblea si è tenuto un discorso sull’intelligenza artificiale, in un panel in cui, hanno partecipato esponenti di categorie, dal bancario, al radiofonico all’influencer.

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Cos’è il FABI?

Il FABI, acronimo di Federazione Autonoma Bancari Italiani, è un sindacato in Italia che rappresenta i lavoratori del settore bancario. Fondato nel 1948, il FABI è uno dei principali sindacati nel settore bancario italiano e ha come scopo la tutela dei diritti, degli interessi professionali, economici e sociali dei suoi iscritti. Tra le sue attività principali ci sono la negoziazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro per i dipendenti delle banche, la formazione professionale e la fornitura di servizi di assistenza legale e consulenza ai suoi membri.

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“L’intelligenza artificiale nella società, nel lavoro e nella finanza”

Questo era il titolo del panel più all’avanguardia delle intere giornate.

Sul palco, erano presenti il vicedirettore esecutivo di Radio24 Sebastiano Barisoni, il segretario generale del Fabi Lando Maria Sileoni, la tech influencer Eleonora Viscardi, un rappresentante del mondo accademico e del mondo imprenditoriale, moderati dal conduttore di Mattino Cinque Francesco Vecchi.

Una serie di video spiazzanti, palesemente artefatti dall’IA ma mirabilmente verosimili, ha aperto il dibattito. Quest’ultimo riguardava fondamentalmente i rischi dell’intelligenza artificiale; c’era chi era più preoccupato e chi meno.

“Non sarà l’intelligenza artificiale a sostituire l’uomo, ma sarà chi sa usare l’IA a sostituire chi non la sa usare.” – Così ci diceva l’influencer Eleonora Viscardi.

Interessati da questa affermazione, abbiamo pertanto deciso di rivolgerle un paio di domande appena finita la round table.

 

Eleonora, se ne parla tanto, ma dobbiamo davvero temere che l’AI prenda il posto dell’uomo?

Oggi sicuramente no.

Quando si parla di intelligenza artificiale spesso si confondono i Modelli Linguistici di grandi dimensioni come GPT con quella che si definisce AGI, l’intelligenza artificiale forte, che dovrebbe essere in grado di pensare esattamente come noi umani.

Tuttavia, l’AGI non è una realtà allo stato attuale delle cose, non esiste fisicamente nemmeno una infrastruttura tecnologica in grado di reggere la quantità di informazioni contemporanee necessarie a simulare un cervello umano.

Quindi nessun problema, le macchine non prenderanno il sopravvento!

 

All’assemblea avete parlato di intelligenza artificiale e lavoro, alcuni erano scettici, ma la tua visione sembrava molto più positiva… o sbaglio?

L’uomo, da sempre, cerca di perfezionare i processi produttivi attraverso la tecnologia; purtroppo, ciò comporta spesso che una maggiore efficienza si traduca in una riduzione dei posti di lavoro, soprattutto per le figure meno qualificate.

Tuttavia, ritengo che il problema non risieda nell’IA, ma piuttosto in una questione strutturale all’interno di un mondo in cui il progresso tecnologico non è arrestabile.

Durante il mio intervento di poco fa, infatti, ho ribadito che secondo me non sarà l’AI a rubare il lavoro, ma le persone che la sapranno usare a sostituire quelle che non la sapranno usare. Questo ragionamento può essere esteso a tutto il panorama tecnologico globale.

In ogni caso, come avete colto, non ho una visione molto buia della questione. Perché sono certa che nasceranno anche nuove professioni legate all’utilizzo delle nuove tecnologie e, inoltre, ricordiamoci che più efficienza produttiva vuol dire più ricchezza generale, più ricchezza vuol dire maggior benessere per tutti. O almeno dovrebbe essere così.

 

Grazie Eleonora!

Grazie a voi!