Le opportunità abbondano nei mercati del credito meno efficienti

Stanislas de Bailliencourt, Head of Fixed Income and Asset Allocation di Sycomore (società parte di Generali Investments) -
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Nel 2023 i mercati obbligazionari sono tornati in auge: i tassi d’interesse reali finalmente risaliti in territorio positivo implicano per gli investitori la possibilità di ottenere remunerazioni superiori alla perdita di potere d’acquisto dovuta all’inflazione. Intanto i fondamentali societari mantengono una resilienza sorprendente, nel contesto di inflazione elevata, motivo per cui ci aspettiamo che i tassi di default restino relativamente bassi. I mercati del credito, con le obbligazioni investment grade in testa, offrono rendimenti attraenti mentre gli spread creditizi offrono un interessante compromesso rischio-rendimento.. I tassi d’interesse sono destinati a rimanere “più alti più a lungo” e accettiamo l’idea di assumere un rischio tassi leggermente superiore incrementando la duration dei nostri portafogli, una mossa accompagnata dalla riduzione del rischio di credito e dallo spostamento dell’attenzione verso le obbligazioni investment grade (in prevalenza BBB).

Inoltre, stiamo osservando un incremento dell’emissione di obbligazioni legate alla sostenibilità (SLB, sustainability linked bonds), il che dimostra l’impegno sempre più solido delle aziende sul fronte ESG. A questa tendenza, però, è associata la possibilità di “greenwashing”, fenomeno da individuare attraverso una rigorosa analisi di sostenibilità. L’integrazione ESG è molto diffusa tra gli investitori azionari, ma non è altrettanto avanzata nell’analisi del credito, pertanto i mercati possono risultare meno efficienti e quindi offrire ulteriori opportunità per generare guadagni. Per il 2024, vediamo valutazioni allettanti per le società che forniscono soluzioni ecologiche, in prima fila per beneficiare delle misure di sostegno pubbliche previste dal Net Zero Industry Act nell’UE o dall’Inflation Reduction Act negli Stati Uniti, che dovrebbero favorire settori come l’industria o i servizi di pubblica utilità.

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D’altro canto, i comparti che nei prossimi anni avranno esigenze di rifinanziamento rilevanti, come quello immobiliare, potrebbero restare sotto pressione.

Nel complesso, i mercati obbligazionari non erano così attraenti da oltre un decennio e siamo convinti che la domanda di questa classe di attivi continuerà a rafforzarsi nel corso di tutto il 2024.

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