La sfida dell’intelligenza artificiale alla Pa
Già nel 2019 un documento di lavoro dell’OCSE, a cura di Jamie Berryhill, Kévin Kok Heang, Rob Clogher e Keegan McBride, parlava di intelligenza artificiale e del suo utilizzo nel settore pubblico, “Ciao mondo! L’intelligenza artificiale e il suo utilizzo nel settore pubblico” s’intitolava. E definiva l’intelligenza artificiale (AI) come un’area di ricerca e di applicazione tecnologica che avrebbe potuto rappresentare un impatto significativo sulle politiche e sui servizi pubblici in molti modi.
“I governi possono utilizzare l’intelligenza artificiale per progettare politiche migliori e prendere decisioni migliori, migliorare la comunicazione e il coinvolgimento con cittadini e residenti e migliorare la velocità e la qualità dei servizi pubblici. Sebbene i potenziali benefici dell’intelligenza artificiale siano significativi, raggiungerli non è un compito facile. L’uso dell’IA da parte del governo è in linea con quello del settore privato; il campo è complesso e presenta una curva di apprendimento ripida; lo scopo e il contesto del governo sono unici e presentano una serie di sfide”.
Il documento includeva indicazioni su come:
- Fornire supporto e una direzione chiara e creare spazio per flessibilità e sperimentazione
- Determinare se l’intelligenza artificiale è la soluzione migliore per un determinato problema
- Fornire prospettive multidisciplinari, diversificate e inclusive
- Sviluppare un approccio affidabile, giusto e responsabile all’utilizzo dell’intelligenza artificiale
- Garantire la raccolta, l’accesso e l’utilizzo etici di dati di qualità
- Garantire che le organizzazioni governative abbiano accesso a finanziamenti, capacità, capacità e infrastrutture adeguati
- Riconoscere i cambiamenti potenzialmente significativi che l’intelligenza artificiale potrebbe apportare in futuro.
La sfida dell’intelligenza artificiale alla Pa, oggi
Tratto dal sito InPiù – autore Alberto Heimler
Alberto Heimler è Presidente del Gruppo di Lavoro del Gruppo “Concorrenza e regolazione” dell’OCSE. Precedentemente è stato Consigliere economico del Ministro per gli Affari Europei, docente alla SNA Scuola Nazionale d’Amministrazione, parte integrante della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e Direttore Centrale dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato.