Tassazione e finanza. La modifica degli articoli 9 e 41 della Costituzione: verso un futuro non ideologico

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L’inserimento del principio di giustizia intergenerazionale

Il Convegno di natura interdisciplinare organizzato nell’ambito del progetto di ricerca Prin Pnrr 2022 si è svolto il 15 marzo scorso
La tassazione e la finanza pubblica nella transizione verso uno sviluppo economico sostenibile.
Taxation and public finance in the transition towards a sustainable economic development.
Presenti al convegno numerosi ricercatori in materia ambientale, in settori sia giuridici sia economici, imprese, società, enti pubblici e amministrazioni pubbliche e locali.

In sintesi, l’articolo 9 tratta in modo esplicito la tutela dell’ambiente, della biodiversità, degli ecosistemi e degli animali. “La Repubblica (…) tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni” e “la legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali”.

La modifica all’articolo 41, invece, sancisce che la salute e l’ambiente sono paradigmi da tutelare da parte dell’economia, al pari della sicurezza, della libertà e della dignità umana. Inoltre, il diritto all’iniziativa economica privata non può esercitarsi quando in danno all’ambiente e alla salute. Una modifica che apre a nuovi scenari nel rispetto della sostenibilità presente e delle future generazioni.
Enrico Giovannini, ordinario di statistica economica a Tor Vergata e direttore scientifico di ASVIS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), nel suo intervento ha sottolineato che le scelte delle politiche, tra cui quelle tributarie, dipendono da come leggiamo la realtà.

Un sondaggio del WWF

Secondo un sondaggio commissionato dal WWF Italia a EMG Different svolto su di un campione di italiani dai 18 ai 70 anni rappresentativo della popolazione per età, aree geografiche e ampiezza centri dei comuni italiani, solo il 28% degli intervistati ha dichiarato di sapere che è stata approvata una riforma costituzionale che ha inserito nella nostra Costituzione la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi. Il dato sale al 33% tra coloro che hanno un’istruzione superiore,

La sicurezza sul lavoro

Questa modifica dell’articolo 41 apre il dibattito su risvolti più ampi, se si suppone di estendere la sua tutela anche alla sicurezza sul lavoro. In materia di sicurezza sul lavoro la normativa di riferimento è il Testo Unico sulla sicurezza (d.lgs 81/08). A sua volta il T.U. trova fondamento in alcuni principi costituzionali.

In particolare:

  • l’art. 35 della Costituzione che garantisce la tutela del lavoro “in tutte le sue forme e applicazioni”;
  • l’art. 41 che, già prima della modifica di cui stiamo parlando, stabiliva che l’iniziativa economica privata “non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale e in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana”.
Ci sono diversi orientamenti. Uno di questi, accreditato da alcune pronunce della Corte costituzionale, estende l’applicazione dell’art. 41 a qualsiasi tipo di attività dal quale possano derivare vantaggi economici per chi la svolge, comprendendovi anche il lavoro subordinato e l’esercizio di una professione.
Secondo il Centro Studi Livatino occorre sottolineare che il testo costituzionale – frutto di un compromesso in Assemblea costituente tra più istanze: liberali, cattoliche, marxiste – già prima delle recenti modifiche conteneva degli elementi suscettibili di interpretazione in senso più o meno “dirigistico” e lato sensu “socialista”, come la storia economica del secondo dopoguerra ha ampiamente dimostrato. La legislazione ordinaria, in coerenza con lo spirito interventistico ravvisabile nel testo costituzionale fin dalle origini, ha infatti prodotto fino a oggi in materia economica un insieme tanto ampio quanto disorganico e farraginoso di leggi e leggine, con contraddizioni, vuoti e sovrapposizioni che ne rendevano estremamente ardua l’interpretazione e l’applicazione.