Crediti d’imposta per stimolare gli investimenti (tratto dl sito del Governo)
Il Piano Nazionale di Transizione 4.0, in vigore fino a poco tempo fa, rappresenta una politica industriale del Paese più inclusiva e attenta alla sostenibilità, finalizzata a sostenere la ripresa dell’economia e delle imprese italiane.
- Credito d’imposta per investimenti in beni strumentali
Supportare e incentivare le imprese che investono in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi.
- Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica
Stimolare gli investimenti in ricerca e sviluppo, Innovazione tecnologica, anche nell’ambito del paradigma 4.0 e dell’economia circolare, Design e ideazione estetica.
- Credito d’imposta formazione 4.0
Sostenere le imprese nel processo di trasformazione tecnologica e digitale creando o consolidando le competenze nelle tecnologie abilitanti necessarie a realizzare il paradigma 4.0.
Il Piano di Transizione 5.0 da marzo 2024
E’ stata introdotta una nuova formula di credito d’imposta per favorire la digitalizzazione e la svolta green delle imprese a prescindere dalla dimensione dell’azienda e dal regime adottato.
Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 52 del 2 marzo 2024, del Dl n. 19/2024 e delle disposizioni attuative del Pnrr in esso contenute, via libera anche al nuovo credito d’imposta per gli investimenti effettuati nel biennio 2024-2025 in relazione al “Piano transizione 5.0”. La finalità della misura è sostenere il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese. L’agevolazione è disciplinata dall’articolo 38 del decreto legge.
La misura supporta il passaggio dei processi produttivi a un modello energetico efficiente, sostenibile e basato su energie rinnovabili, con l’obiettivo di ottenere un risparmio energetico di 0,4 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio nel periodo 2024-2026. Costo totale dell’investimento € 6,3 mld
Le imprese che investono in attività digitali, autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e formazione del personale possono beneficiare di un credito d’imposta. Questo beneficio fiscale è legato alla riduzione del consumo di energia finale (almeno del 3%) o al risparmio energetico nei processi (almeno del 5%) grazie agli investimenti in attività digitali. Il credito d’imposta aumenta in base al miglioramento certificato dell’efficienza energetica. I progetti devono essere certificati da un valutatore indipendente, con certificazioni ex ante e ex post.
Almeno 4.032.000.000 EUR dell’investimento devono contribuire agli obiettivi climatici. La misura comprende un regime di crediti d’imposta per le spese tra il 1º gennaio 2025 e il 31 agosto 2026. È previsto destinare l’1% del bilancio totale allo sviluppo di una piattaforma informatica per la gestione delle certificazioni, l’analisi dei dati e le attività di monitoraggio.
Inoltre, si amplia il mandato al comitato scientifico per valutare l’efficacia degli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e possibili sinergie con altre fonti di finanziamento dell’UE entro il 31 agosto 2026.
Credito d’imposta ZES Unica SUD
Dall’inizio del 2024, le imprese che realizzano investimenti nelle aree incluse nella Zes Unica Sud beneficiano di un incentivo fiscale sotto forma di credito d’imposta, in linea con i massimi previsti dalla Carta degli aiuti regionali 2022-2027. Le aliquote per le grandi imprese sono del 15% per l’Abruzzo, del 30% per Molise, Basilicata e Sardegna, e del 40% per Campania, Puglia, Calabria e Sicilia, con un incremento di 10 punti percentuali per le medie imprese e di 20 punti per le piccole.
Per approfondimenti consultare il sito Finera