La Borsa Valori, storia di un’epopea

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Nel periodo natalizio quando accendete la televisione sicuramente vi sarà capitato di incappare nel film “una poltrona per due”, in questo ormai classico del cinema una buona parte della vicenda si concentra su un luogo, dove un mare di gente con bloc-notes in mano e spirito battagliero si accalca urlando “vendo”, “compro”; beh! amici questo posto è la New York Stock Exchange, forse una delle più famose Borse Valori del mondo.

Al giorno d’oggi è difficile trovare nelle Borse quella moltitudine urlante di persone, ci sono talmente tante transazioni, che tutto ormai è affidato ai computer, ma non per questo il fascino e l’importanza di questi posti è diminuita. Se volessimo dare una definizione, la Borsa Valori è l’istituzione che permette e facilita il processo di compravendita di azioni, offrendo un luogo strutturato e regolamentato per gli investitori, i quali possono acquistare e vendere titoli finanziari in modo trasparente e secondo regole stabilite da organi di controllo finanziario.

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Ma qual è l’origine della Borsa? Una prima forma di Borsa la troviamo già in Età Romana presso il tempio di Castore, dove gli antesignani dei broker (i “publicani”) vendevano delle proto-azioni, le “partes”, per finanziarie campagne militari e opere pubbliche. Bisogna poi passare al Medioevo, dove a Venezia e a Genova sorsero i primi mercati obbligazionari, legati ai titoli di debito pubblico delle Repubbliche Marinare. Tuttavia le prime Borse, nell’accezione più moderna del termine, nacquero in Belgio nel XV secolo. La prima città che incontriamo è Bruges, già importante sede di fiere commerciali nel Medioevo. La cittadina fiamminga era la piazza di riferimento per mercanti e banchieri di tutta Europa, i quali tenevano delle riunioni con l’intento di stabilire quanto valessero le merci oggetto delle transazioni. Veniva stilato quindi un listino e rilasciati titoli che rappresentassero un credito per le mercanzie acquistate, spesso provenienti da siti lontani. Tutte queste operazioni avvenivano nella casa di una famiglia di mercanti Veneziani, i Della Borsa, che poi divennero i Van Der Bourse (da cui appunto il termine Borsa). Pur essendo l’esperienza di Bruges molto significativa per la nascita delle Borse valori, gran parte degli storici nomina un’altra città fiamminga, l’Anversa del 1531, come prima città dotata di un vero e proprio organo borsistico meglio strutturato per lo scopo e provvisto già di un minimo di regolamento.

Da fenomeno fiammingo, le Borse divennero presto un fenomeno europeo, ad Amsterdam nacque nel 1561, in Francia si ebbero quelle di Lione del 1548, di Tolosa del 1549, di Rouen del 1556 e di Bordeaux del 1571, mentre per la nascita della Borsa di Parigi si dovette attendere fino al 1724. In Inghilterra, si ebbe la Royal Exchange nel 1564.

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Insomma si dette inizio ad un’epopea che accompagnò tutta la storia della finanza moderna.