Mare del Nord e Baltico: l’impero dei mari della Lega Anseatica

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Nell’antichità il Mare del Nord e il Baltico erano in posizioni molto periferiche nel commercio internazionale; il primo era considerato pericoloso da navigare, il secondo era importante solo per alcuni prodotti, come l’ambra, ma il fulcro del mondo rimaneva il Mediterraneo. Al giorno d’oggi questi due mari invece risultano cruciali; il Mare del Nord è il centro di diverse zone di pesca ed estrazione petrolifera, il Baltico è la via preferenziale per i gasdotti che, dalla Russia raggiungono la Germania (almeno così era fino alla crisi ucraina).

Ma quando questi mari hanno cominciato ad essere veramente rilevanti nell’economia mondiale?

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Dobbiamo ritornare al‘300, quando in questi mari spadroneggiava l’”Hansa”. Il termine Hansa indicava le corporazioni commerciali tedesche, il cui fine era la difesa dei diritti commerciali dei mercanti nelle città straniere. Il termine diede poi il nome alla famosa “Lega Anseatica”.

La Lega fu una specie di confederazione di città, la cui nascita risale al 1241, anno in cui le città marittime di Lubecca e Amburgo stipularono il primo accordo di alleanza e mutua assistenza commerciale. Nel tempo altre città si unirono, quali Colonia, Rostock, Stralsunda, Wismar, Stettino, Danzica e molte altre, tutte con un programma ben preciso, il dominio economico e commerciale del Nord Europa. 

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Ma da dove derivò il potere di questa confederazione? In primis dal monopolio su molte merci, tra cui il le aringhe, le pellicce ed il sale, in secundis dagli strumenti legali e finanziari. La Lega si avvalse di strumenti come la stesura di ordinativi, l’imposizione di diritti di scalo e la notifica obbligatoria delle merci da parte dei commercianti stranieri, per tenere il controllo di ogni aspetto della vita commerciale del Nord Europa. 

Altro punto di forza fu la logistica, la cui punta di diamante fu rappresentata dai Kontor, stazioni commerciali che, fungevano sia da magazzino che da “ambasciata”. Ne nacquero 4, rispettivamente a Londra, Bruges, Bergen e Novgorod, in modo da coprire tutti i principali mercati del Nord, dalle Isole Britanniche alla Russia, passando per la Scandinavia e le Fiandre.

Attorno ai Kontor si costituirono negli anni dei veri e propri consorzi e grandi reti di rivenditori, come a Bergen con i produttori di merluzzo secco o in Inghilterra con i mercanti di lana.

Il potere della Lega fu tale che, per ottenere privilegi commerciali, potè utilizzare efficacemente anche lo strumento del blocco commerciale. Uno famoso fu quello imposto a Bruges nel 1307, in opposizione alla violazione dei privilegi concessi alle corporazioni tedesche, che portò le autorità cittadine non solo a ripristinare i vecchi benefici, ma anche a concederne di nuovi (come per esempio l’introduzione del diritto consuetudinario tedesco nelle controversie tra mercanti anseatici e locali).

La fortuna della Lega cominciò a scemare nel XVI secolo; le nuove rotte per le Americhe in mano a spagnoli, inglesi e francesi e la concorrenza olandese sui mari compromisero irrimediabilmente il potere delle città anseatiche. Il crollo definitivo si ebbe con la guerra dei Trent’anni, che sancì il predominio del Regno di Svezia nel Baltico.