Societe Generale

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Ampliata la gamma di certificati a leva fissa per investire a 360° sul petrolio

Nel corso delle ultime settimane Societe Generale, leader su Borsa Italiana nel campo dei certificati a leva fissa con il 74% dei contratti e il 58% del controvalore*, ha quotato sul SeDeX sei nuovi certificati a leva fissa sul petrolio – due con leva ±7 e quattro con leva ±5 – che permettono di investire sul rialzo o sul ribasso di entrambi i principali benchmark utilizzati dai mercati finanziari: il WTI e il Brent.

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Le nuove quotazioni, avvenute tra il 24 gennaio 2017 e il 21 febbraio 2017, rispondono a una duplice logica: ampliare la gamma di strumenti a leva grazie ai due nuovi certificati long e short a leva 7 sul Brent, e proseguire nell’opera di manutenzione della gamma, orientandola a offrire prodotti sempre efficienti, con i quattro certificati long e short x5 su Brent e su WTI. Questi ultimi si affiancano a quelli già esistenti, ma, rispetto ad essi, prevedono un prezzo più elevato.

La leva è fissa e viene ricalcolata ogni giorno, pertanto è valida solo in quella giornata e non per periodi di tempo superiori al giorno (c.d. compounding effect).

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Marcello Chelli, Co-Head Public Distribution di Societe Generale in Italia, ha commentato: “Con la quotazione dei nuovi certificati a leva fissa 7, long e short, sul Brent completiamo la gamma di strumenti a disposizione degli investitori che desiderano puntare su una delle commodity per eccellenza quale il petrolio, che ora comprende ben 12 strumenti. La prosecuzione dell’opera di manutenzione della gamma di certificati sull’oro nero conferma, inoltre, la volontà di offrire strumenti sempre efficienti e performanti, proponendo alternative di qualità ai nostri investitori”.

Nel caso di strumenti con leva elevata l’andamento particolarmente avverso del sottostante può, infatti, comportare una notevole riduzione del prezzo di uno specifico certificato e, pertanto, lo strumento potrebbe diventare nel tempo non sufficientemente reattivo all’andamento del sottostante. La ragione è di natura meramente tecnica e riconducibile all’impossibilità di impostare sulla piattaforma di negoziazione una variazione minima del prezzo delle proposte di negoziazione inferiore a 0,0001 €. Tale limite, in situazioni estreme di prezzo del certificato quasi nullo, potrebbe impedire di avere uno spread bid-ask adeguato in termini percentuali. Emettendo i quattro nuovi certificati a leva fissa ±5 con prezzo più elevato e scadenza più lontana, Societe Generale propone un’alternativa a prodotti analoghi (già quotati su Borsa Italiana) che si dovessero trovare nella situazione sopra descritta.

Anche in questa occasione (altri interventi di manutenzione sono stati effettuati con le quotazioni del 24 ottobre e del 21 novembre 2016), Societe Generale quota contemporaneamente la versione long e short del certificato.

* Fonte Borsa Italiana dal 04/01/2017 al 24/02/2017


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