Una passione da proteggere

Philippe Bouchet -

Qual è la definizione più corretta di “collezionista”? Un determinato acquirente di reperti preziosi? Un fine conoscitore della bellezza sublime? O uno smaliziato studente di value investing? Si tratta forse di una combinazione delle tre opzioni?

Probabilmente esistono tante tipologie di collezionisti, appassionati, investitori o cultori quante sono le personalità degli individui, e molti di loro non sono nemmeno consapevoli di rappresentare una categoria.

Che l’interesse ricada sui dipinti antichi, arte e design moderni o contemporanei, libri pregiati, archeologia e oggetti antichi, vini prestigiosi o auto d’epoca, ciascun collezionista ha le sue preferenze. Conoscerne uno da vicino offre un’imperdibile occasione per scoprire i motivi che lo hanno spinto a compiere questo viaggio alla scoperta di sé e le sfide che ha affrontato lungo il cammino.

Basta poco per cogliere che ogni collezionista e ogni collezione sono unici nel proprio genere. Se per definizione una collezione è un insieme di oggetti scelti secondo un interesse estetico, storico o scientifico, eventualmente in base al tema o al periodo storico, è comprovato che, anche il sottogruppo apparentemente più insignificante, è in grado di attrarre numerosi estimatori. Generalmente si effettua una suddivisione in tre gruppi: gli “appassionati” (cultori dell’arte che frequentano regolarmente musei, gallerie e fiere per arricchire la propria collezione); i “tradizionalisti” (che hanno ereditato l’arte del collezionismo e che effettuano acquisti in maniera selettiva seguendo soprattutto il proprio istinto); e gli “investitori” (attenti alle tendenze e che vedono l’arte soprattutto come un bene commerciale). In ciascun caso, la relazione tra il collezionista e il bene da collezione può essere molto diversa. Quello che invece non cambia è l’esposizione ai rischi (più numerosi di quanto si pensi) che minacciano qualsiasi forma d’arte.

Una chiacchierata con un collezionista può rivelare numerose sorprese. E mentre alcune testimonianze sono divertenti, altre possono essere struggenti, specialmente se legate ad un’opera d’arte persa o danneggiata. Tali circostanze possono realmente realizzarsi e meritano un’adeguata riflessione. A questo proposito, ho selezionato alcuni casi significativi che negli anni hanno arricchito la mia esperienza personale.

Ricordo lo shock sul volto di un collezionista di dipinti antichi quando ho rinvenuto una grande scheggia di vernice sulla superficie di una tavola dipinta a olio del XVI secolo. Il frammento era probabilmente il risultato di un danno accidentale avvenuto durante lavori di costruzione e mai scoperto fino a quel momento. Ricordo anche quella volta che un amante di dipinti moderni ha raccontato con il cuore spezzato ciò che era accaduto una sera. Al suo rientro a casa aveva scoperto che uno dei pezzi principali della sua collezione, un Mirò del periodo surrealista, era caduto al suolo a causa del chiodo poco stabile che lo reggeva, precipitando su una scultura in bronzo e subendo una lacerazione di diversi centimetri. Ultimo, ma non meno importante, riesco ancora a sentire la voce spezzata del collezionista che una mattina mi ha telefonato per raccontarmi di come fosse caduto dalle scale del suo duplex, fortunatamente senza farsi male, distruggendo però un fantastico oinochòe attico con figure rosse del V secolo a.C., esposto in una teca in vetro che non aveva resistito all’impatto.

Non smetterò mai di dirlo: nulla è impossibile e tutto può accadere! Nei condomini, non ci si può fidare di nessuno. Meglio evitare i vicini. Ricordo il caso in cui una delle più belle collezioni di documenti che io abbia mai visto, è stata completamente sommersa da 600 litri d’acqua. Il danno era stato causato dagli scaldabagni dell’appartamento superiore, le cui guarnizioni si erano rotte causando la perforazione degli impianti. Occorre prestare attenzione ai problemi quotidiani, meno spettacolari ma più diffusi, causati da guarnizioni lente, tubature che perdono o soffitti danneggiati negli appartamenti dei piani superiori. Quando si assiste a esperienze del genere, è impossibile dimenticare. Tra queste, come non citare la triste vicenda di un fantastico Soulages in mallo di noce o di un’opera realizzata da Richard Serra usando catrame su carta giapponese, entrambi ampiamente danneggiati dall’umidità che pian piano aveva divorato la parete retrostante la vetrina che li conteneva. È meglio sorvolare sullo stato degli incunaboli, dei manoscritti e dei libri di un inconsolabile bibliofilo al quale un’infiltrazione d’acqua di un bagno, approfittando della sua assenza, ha impregnato completamente il legno della biblioteca di casa.

E dopo l’acqua, è il momento del fuoco… In Francia ogni due minuti si verifica un incidente domestico in cui è coinvolto il fuoco: di questi, uno su tre è causato da guasti elettrici. Attenzione ai corto circuiti, che causano non solo l’interruzione di corrente, ma anche spaventosi incendi. Mi ricordo di un collezionista, persona allegra e divertente, affranto per la perdita di buona parte dei suoi oggetti d’arte, a causa di un incendio divampato all’interno di un impianto di stoccaggio apparentemente sicuro. Come ha ironicamente affermato lo stesso collezionista, avrebbe fatto meglio a sottoscrivere un’assicurazione che lo risarcisse soltanto in caso di incendio. Un altro collezionista ha invece ritrovato l’appartamento completamente allagato a causa della fuoriuscita dell’acqua usata per spegnere un incendio avvenuto al piano superiore. E non dimenticherò mai la rabbia quasi contagiosa di un terzo collezionista il cui splendido e immacolato attico bianco è stato devastato da una fitta coltre di fumo (causata dall’esplosione di una lampada alogena che ha generato la lenta combustione di un tappeto). Ad assistere alla tragedia c’era il suo prezioso Monocromo Yves Klein, la cui luminosità blu oltremare (brevettata “IKB”) è stata ampiamente compromessa.

Occorre spendere qualche parola sui furti, per i quali l’Italia è al primo posto in Europa, seguita dalla Francia. Dopo il traffico di droga e armi, al terzo posto si posiziona proprio il mercato delle opere d’arte, scelto per riciclare denaro a livello mondiale. Ogni giorno, grazie alle continue testimonianze dei collezionisti, veniamo a conoscenza dei possibili rischi che le opere d’arte corrono quotidianamente. Sebbene queste storie possano sembrare improbabili, sono tutte vere. Alcuni ladri scalano le facciate degli edifici, altri truffano e ingannano, altri ancora utilizzano la forza bruta. Infatti i ladri cercheranno sempre di sfruttare le debolezze dei sistemi di sicurezza, ma la buona notizia è che non occorrono misure improbabili per tenerli lontani.

Come ben noto, gli oggetti da collezione sono per loro natura così attraenti e insoliti da affascinare e incuriosire molte persone. L’osservatore spesso subisce il loro carisma magnetico e l’inspiegabile potere di seduzione, che sfida e attrae al tempo stesso. È durante questo gioco di seduzione che si manifesta l’animo del vero collezionista, consumato dalla smania di possedere, ammirare e proteggere questi magnifici oggetti del desiderio da tutti gli eventi che potrebbero minacciare la loro incolumità.


Philippe Bouchet – Assicuratore senior ed esperto d’arte – AXA Art