Commento sui risultati delle elezioni inglesi

-

Quella che sembra una buona notte per Boris Johnson potrebbe essere considerata come un evento storico nel futuro dell’Europa e potenzialmente per il Regno Unito. Ma una forte maggioranza del Partito Conservatore significa molto per i mercati globali, nel 2020 e oltre? A mio avviso, ci sono tre aree su cui gli investitori dovrebbero concentrarsi.

In primo luogo, come suggerisce il rally immediato della sterlina, questo potrebbe essere un altro segnale che il lungo periodo di sovraperformance del dollaro USA nel contesto dei mercati valutari sta per finire. L’incertezza su Brexit ha portato a un lungo periodo di debolezza della sterlina, tuttavia il dollaro USA è stato anche sostenuto dall’atteggiamento più restrittivo dell’America nei confronti della politica monetaria e di un’economia sottostante più forte rispetto al resto del mondo. L’indebolimento dei dati economici degli ultimi mesi e l’incertezza delle prospettive politiche hanno indotto la Fed a esercitare pressioni per mantenere una politica monetaria flessibile. Questo serve a sostenere l’economia, ma anche il mercato azionario, che sembra essere visto dal Presidente degli Stati Uniti Donald Trump come un referendum sulla sua performance da leader. Se ci troviamo effettivamente a un punto di svolta nella lunga sovraperformance del dollaro, ciò avrà conseguenze significative per i mercati globali, in particolare per i mercati emergenti. Mentre negli ultimi anni i mercati globali hanno ottenuto buoni risultati, guidati dalla forza del mercato azionario statunitensi, i mercati emergenti sono stati più volatili.

In secondo luogo, è probabile che, Brexit a parte, questa vittoria conservatrice nel Regno Unito chiuderà il cerchio della sconfitta di David Cameron contro il Partito Laburista nel 2010, quando condusse una campagna di austerità. Al contrario, infatti, tutti i partiti nell’attuale ciclo di campagna elettorale hanno parlato della necessità di una maggiore spesa in settori come ad esempio l’assistenza sanitaria. Johnson, in particolare, ha un track record nel sostegno agli investimenti in progetti infrastrutturali su larga scala. Questo si allinea con la tendenza globale, che ci aspettiamo prosegua nei prossimi mesi, di ricorrere alle politiche fiscali da parte dei governi piuttosto che alle politiche monetarie per sostenere la crescita economica. Sebbene queste campagne siano chiaramente focalizzate sul sostegno alla crescita interna, è importante per gli investitori considerare l’impatto cumulativo di questo cambiamento globale nella strategia economica.

Terzo, entrambi i punti di cui sopra – e probabilmente il processo di Brexit stesso – potrebbe significare un cambiamento nelle prospettive di inflazione. Nell’ultimo anno abbiamo assistito a un aumento delle misure inflazionistiche ma, se consideriamo i mercati obbligazionari di tutto il mondo, sarebbe giusto dire che, ai prezzi attuali, la probabilità di una ripresa dell’inflazione è molto bassa. Considerato il numero di “falsi allarmi” circa gli aumenti inflazionistici degli ultimi anni, è probabile che le banche centrali si posizioneranno dietro la curva, il che, in netto contrasto con il consenso, potrebbe portare a un superamento dell’inflazione al rialzo nel medio termine.

A prima vista, l’esito di una rapida elezione nel Regno Unito dovrebbe avere scarsa rilevanza per i mercati globali. Tuttavia, in un contesto che potrebbe rivelarsi una svolta più significativa nella politica economica e nella leadership di mercato, gli investitori farebbero bene a prestare maggiore attenzione.