L’incertezza elettorale sembra sempre maggiore

Capital Group -

Ricordate lo scompiglio relativo ai riconteggi durante le elezioni in Florida nel 2000? Le elezioni presidenziali degli Stati Uniti del 2020 potrebbero rendere quella disputa banale al confronto. In un anno in cui apparentemente tutto è andato storto, è altamente probabile che il giorno delle elezioni presidenziali degli Stati Uniti (Election Day) aggiungerà un altro elemento di incertezza in questi tempi già fortemente imprevedibili.

“Sono stato coinvolto nella politica presidenziale fin dagli anni ‘80 e devo dire che questa è l’elezione più insolita della mia vita, e probabilmente della vita di chiunque ad oggi”, afferma John Emerson, Vice Presidente di Capital Group International, Inc.SM ed ex ambasciatore degli Stati Uniti in Germania.

“Sono in corso una pandemia, una crisi economica, disordini civili nelle strade e, a tutto questo”, continua, “si aggiunge anche una disputa sulla nomina di un membro della Corte Suprema”. La Commissione di Giustizia del Senato dovrebbe iniziare le audizioni di conferma per il candidato del Presidente Donald Trump il 12 ottobre, ponendo le basi per uno scontro tra partiti tre settimane prima delle elezioni.

A questo si somma un ulteriore livello di incertezza: la scorsa settimana il Presidente Trump ha dichiarato che lui e sua moglie, Melania, sono risultati positivi al COVID-19. Resta da vedere come questo potrebbe incidere sulla campagna ma, come minimo, pone la pandemia al centro della corsa. “Naturalmente il nostro pensiero va al Presidente e alla First Lady, a cui auguriamo una pronta guarigione”, afferma Emerson.

In prospettiva, lo U.S. Economic Policy Uncertainty Index, che tiene traccia di una serie di misure di incertezza economiche, politiche e mediatiche, ha raggiunto livelli senza precedenti nel 2020. Gli investitori forse si staranno chiedendo: che cosa potrebbe succedere dopo?

I voti postali potrebbero creare scompiglio nel giorno delle elezioni

Invece del riconteggio delle schede che è stato al centro dell’attenzione durante le elezioni del 2000, questa volta la questione centrale potrebbe essere quella dei voti postali.

Soprattutto a causa dell’epidemia di COVID-19, si prevede che 80 milioni di americani voteranno via posta in questo ciclo elettorale invece che andare di persona ai seggi. Ciò significa che i funzionari elettorali elaboreranno più del doppio dei voti postali rispetto all’ultima campagna presidenziale, avvenuta nel 2016.

A meno che non si tratti di una vittoria schiacciante per il Presidente Trump o per l’ex Vice Presidente Joe Biden, “il risultato delle elezioni presidenziali probabilmente non sarà noto per giorni o addirittura settimane”, afferma Emerson, “poiché gli stati saranno occupati a gestire un volume di voti postali senza precedenti”. “È probabile che questo periodo di incertezza sia accompagnato da alti livelli di volatilità di mercato”, aggiunge.

Inoltre, il numero di Democratici che richiedono il voto postale è molto più alto rispetto a quello dei Repubblicani. Questo potrebbe creare uno scenario in cui i risultati dell’Election Day sembrerebbero favorire i Repubblicani, per poi essere stravolti dai voti postali (che richiedono più tempo per i conteggi) a favore dei Democratici. In entrambi i casi, è prevedibile che vi saranno delle contestazioni legali.

Ci si aspetta che il conteggio continui ben oltre l’Election Day

Alcuni stati non iniziano a contare i voti postali fino al giorno delle elezioni. Tra di essi vi sono stati indecisi chiave i quali potrebbero essere decisivi per le elezioni presidenziali, tra cui Michigan, Pennsylvania e Wisconsin. Invece, altri stati indecisi come Arizona e Florida iniziano la conta dei voti postali rispettivamente due e tre settimane in anticipo, man mano che vengono ricevuti.

Negli ultimi mesi il tema del voto via posta è diventato altamente politicizzato. Tuttavia, accantonando queste argomentazioni di partito, resta il semplice fatto che molti stati non hanno mai gestito un volume così elevato di voti postali. Nelle migliori circostanze, sarà difficile ottenere una conta dei voti tempestiva.

“Dobbiamo essere pazienti”, afferma Reagan Anderson, Vicepresidente Senior del team per le relazioni con il governo di Capital Group. “Solo perché ci vuole più tempo per contare i voti non significa che vi siano dei brogli. Potremmo dover aspettare un po’ di tempo per garantire un conteggio accurato in modo che il popolo americano possa fidarsi della validità del risultato”.

La Corte Suprema degli Stati Uniti interverrà ancora?

Durante le dibattute elezioni del 2000 la decisione finale è stata presa dopo 36 giorni, quando la Corte Suprema degli Stati Uniti, con un voto di 5 a 4, ha di fatto concluso le operazioni di riconteggio in Florida. Un elemento chiave della decisione riguardava una scadenza rigorosa: secondo la legge federale, ogni stato deve determinare i suoi elettori sei giorni prima che il Collegio Elettorale si riunisca.

Tale scadenza era il 12 dicembre 2000, scadenza che rendeva il compito impossibile da assolvere se fosse stato permesso di continuare i riconteggi in Florida. La Corte si è pronunciata quello stesso giorno e il giorno successivo l’ex Vicepresidente Al Gore ha riconosciuto la sconfitta. Il Presidente George W. Bush ha vinto le elezioni più combattute nella storia degli Stati Uniti con 271 voti, uno in più del necessario per la vittoria.

La Corte Suprema potrebbe essere nuovamente chiamata in causa? E questa scadenza – che quest’anno è l’8 dicembre – avrà un ruolo simile? Solo il tempo ce lo dirà.

“In fin dei conti, penso che sia importante tenere presente che avremo un risultato”, sottolinea Emerson. “Avremo un presidente e avremo una transizione pacifica dei poteri”.

Per gli investitori a lungo termine, è importante ricordare che, storicamente parlando, la struttura del potere politico di Washington, D.C., non ha avuto un impatto molto evidente sui rendimenti del mercato azionario. Dal 1933 al 2019, sotto governi unificati e divisi, il rendimento medio annuo per l’indice Standard&Poor’s 500 Composite è rientrato in un ampio intervallo compreso tra il 7% circa e il 10%. Un Congresso diviso, come quello che abbiamo oggi, sembra essere la scelta preferita del mercato, con un rendimento del 10,4%.

Implicazioni per gli investimenti:

• Gli investitori dovrebbero prepararsi a un aumento della volatilità di mercato con l’avvicinarsi dell’Election Day.
• La pazienza è fondamentale, in quanto il risultato della corsa presidenziale degli Stati Uniti potrebbe non essere noto per giorni o settimane.
• L’enorme volume di voti postali comporterà inevitabilmente dei ritardi nei risultati.
• Nonostante l’incertezza, gli investitori dovrebbero ricordare che i mercati hanno registrato crescite anche in tempi turbolenti.