Se il boarding pass in aeroporto diventa la faccia

Gianluca Dotti per Credit Suisse Asset Management -

Immagini sempre più accurate del singolo passeggero e massima rapidità nel confronto con il database: sono questi i due criteri che aprono alla possibilità di tracciare tutte le persone in transito in qualunque checkpoint. La prima applicazione, come ha raccontato Security Today in una lunga inchiesta da poco pubblicata, sono gli aeroporti. Anzitutto per una ragione di sicurezza, perché è possibile mantenere identificate e monitorate le persone durante il transito al terminal. Le statistiche infatti ci dicono che, nonostante i grandi sforzi per la sicurezza aerea compiuti negli ultimi vent’anni, i progressi nei risultati si sono visti solo in volo, mentre negli aeroporti la frequenza di attentati e attacchi non è mutata. Il motivo è che a oggi la sicurezza aeroportuale inizia con la frontiera dei controlli per l’imbarco, mentre l’esterno degli edifici e l’area che precede il check in non sono di fatto vigilate.

Ma non finisce qui: il riconoscimento facciale, in una logica di gestione a livello macro, consente di studiare con precisione i flussi di passeggeri, portando quindi in prospettiva all’ottimizzazione dei percorsi e alla riduzione dei colli di bottiglia. Con il vantaggio, peraltro, che ogni viaggiatore libero di muoversi in aeroporto (anziché bloccato in una coda) ha una percezione molto migliore della qualità del viaggio e diventa un potenziale consumatore.

Il prossimo step? Rendere il riconoscimento così accurato da non aver più bisogno né di carte d’imbarco né di documenti di identità, potendo contare sullo scanner facciale automatizzato per registrare ogni singolo passeggero. Il riconoscimento più complicato, spiegano gli esperti, è sempre il primo, quello che dovrà essere eseguito al momento dell’accesso alla struttura. Una volta identificato un passeggero, infatti, diventa molto più semplice continuare a monitorarlo all’interno del terminal, perché l’intelligenza artificiale conosce anche il modo in cui quel giorno è vestito e pettinato, accelerando di molto tutti i riconoscimenti successivi.