L’economia del gioco legale: con la pandemia spicca il volo il settore online

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Il settore del gioco d’azzardo in Italia è un’industria fondamentale, non in ultimo per le casse dello Stato. Una filiera strategica che dà guadagni e soprattutto posti di lavoro. La necessità per tutta la filiera, all’indomani di una pandemia tanto inaspettata quanto micidiale, è tornare a livelli abbastanza competitivi per salvare il futuro ma anche e soprattutto per continuare a tener alta la barriera contro il gioco illegale, purtroppo sempre più in crescita anche dopo l’esperienza del lockdown nella primavera 2020.

Gli esperti di Slotmania sottolineano come per gioco d’azzardo legale s’intenda tutta quella serie di attività di gioco che prevedono la vincita in denaro, normate da legge. Per cui sono escluse tutte le attività illecite. Si tratta di un indotto capace di dare lavoro ad oltre 10.000 imprese con un numero di impiegati che tra filiera diretta e indiretta, supera le 100.000 unità, sottolineano ai nostri microfoni gli esperti di Slot Mania.

Nel 2019, l’ultimo anno pre-Covid, il mondo del gambling ha prodotto, per le casse dell’Erario, una cifra pari a 10,6 miliardi di euro: si tratta di una somma che supera quella necessaria per il finanziamento del Digital Europe Programme varato dall’Unione Europea.

Relativamente alle puntate, i giocatori nel 2019 arrivano a spendere un totale di 110,5 miliardi di euro, con 91 di questi vinti, pari a un payout medio complessivo dell’82,35. Il 2020 si era aperto con le stesse premesse ma dopo un primo trimestre di forte salita, si è registrata una brusca frenata dovuta all’emergenza sanitaria. Da qui i due settori, fisico e online, hanno preso due direzioni differenti. Il primo ha vissuto un’odissea durata più di 330 giorni, con una situazione di incertezza che va avanti ancora oggi, il secondo ha invece ottenuto risultati impronosticabili e un grande successo tra gli utenti, come testimonia questo articolo pubblicato qualche mese fa.

In particolare a prendere il sopravvento sono stati i casinò online, unitamente a poker ed eSports: si tratta di tre settori capaci di totalizzare il massimo tra spesa e raccolta nell’anno 2020. In particolare i casinò online hanno triplicato le proprie entrate, diventando di gran lunga il ramo della filiera più giocato ed apprezzato. Sempre online ha ripreso a correre anche il ramo del betting, penalizzato nello scorso anno a causa della vuotezza del palinsesto, con tutte le manifestazioni sportive soppresse o rimandate causa emergenza Covid.

Questo rende l’Italia uno dei paesi in cui più si gioca, precisamente il sesto: nel Belpaese si giocano 517 dollari l’anno a persona, divisi tra poker, casinò, scommesse sportive. In questa speciale classifica spicca l’Australia, dove si spendono 1200 dollari pro capite l’anno, subito dopo Singapore con 1100 dollari e l’Irlanda, prima nazione europea, con 600 dollari a persona in un anno.