NFT: Gli aspetti legali

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Cosa significa da un punto di vista legale creare e mettere in circolazione un’opera d’arte digitale con emissione di NFT? Quale disciplina viene adoperata per la creazione, la circolazione, l’esposizione, la gestione dei diritti di utilizzazione economica per le creazioni digitali corredate di NFT?

Per comprendere questo innovativo sistema di identificazione delle opere d’arte digitali, è necessario conoscere gli strumenti adottati dagli artisti concettuali per resistere nel mercato ed i sistemi di identificazione utilizzati fino ad ora da alcuni artisti per le creazioni digitali.

L’arte classica ha condizionato il crearsi di categorie classiche per qualificarla e valutarla come: unicità, originalità, autenticità e riferibilità, proprietà e provenienza. Gli artisti concettuali hanno messo alla prova e sfidato queste categorie. Hanno sovvertito il sistema di riferimento di questi valori, creando opere facilmente riproducibili ma riversando sul certificato il titolo di proprietà, unicità, esclusività. L’arte digitale ha sofferto a causa della mancanza di una forma materiale propria ed immodificabile e dell’intrinseca caratteristica dell’opera di essere facilmente riproducibile. Di conseguenza, nel corso del tempo, l’arte digitale classica ha escogitato misure per tutelarsi attraverso, ad esempio, certificati con molteplici filigrane da custodire in cassaforte. Oggi, l’utilizzo della tecnologia degli NFT per le opere facilmente riproducibili consente di conferire unicità, esclusività e immodificabilità all’opera caricata, certificandone le informazioni in blockchain ed andando a sostituire i certificati tradizionali.

Come nel mondo dell’arte concettuale, anche il sistema delle opere NFT sta creando il suo sistema di regole. Esse non vengono imposte dall’artista al collezionista ed al mondo dell’arte, ma dall’intermediario che gestisce la piattaforma all’utente, all’artista ed al collezionista. Per poter proseguire la propria partecipazione, è necessario che queste nuove regole vengano accettate. Nonostante apparentemente il sistema non sembri disciplinato, in realtà è ampiamente autodisciplinato, ed ingloba anche la tutela dei diritti degli artisti. Tutto è altamente contrattualizzato ed un’importante ricca e minuziosa regolamentazione supporta il funzionamento di queste piattaforme.

Non vi è tuttavia, un sistema di regole uniformi tra piattaforme e di conseguenza si è creata una pluralità di sistemi. Ciascuna piattaforma ha adottato il suo ed in futuro andranno sia creati degli standard comuni che una categorizzazione delle piattaforme a seconda del servizio offerto, della sicurezza e del grado di controllo della veridicità dei dati caricati.

Al momento, tutto si basa su autocertificazioni, come segue:

  • Unicità: determinata dall’attribuzione del codice per l’opera e dall’assunzione di responsabilità da parte dell’artista, nel caso in cui sia una piattaforma in cui si crea l’opera, di non creare un altro token con la stessa opera. Così l’opera facilmente riproducibile diventa non fungibile.
  • Originalità: l’artista dichiara e garantisce espressamente che le opere coniate sulla piattaforma (e.g. SuperRare) contengono solo contenuti artistici originali o comunque l’artista sia autorizzato ad utilizzarli. In caso di violazione di diritti, il bene viene rimosso. Se il bene è di provenienza illecita, l’account dell’artista può essere sospeso, rimosso dalla piattaforma, le sue schede vengono cancellate e tutte le sue risorse occultate. E’ da notare che, peraltro, non tutte le piattaforme controllano i contenuti.
  • Autenticità: è necessario distinguere a seconda del soggetto che carica l’opera in NFT. Se l’opera è stata creata dall’artista che la carica sulla piattaforma e la riconosce come propria, la creazione dell’NFT costituisce la firma dell’artista e la certificazione di autenticità dell’opera stessa. Sulla piattaforma SuperRare, le opere possono essere caricate esclusivamente dagli artisti. Se l’opera viene caricata da terzi (e.g. gallerista), il proprietario dell’opera deve avere il diritto di compiere l’operazione, disponendo pertanto dei diritti di copyright per l’utilizzazione della creazione artistica.
  • Provenienza: Tutte le transazioni sono registrate sulla blockchain pubblica. Al momento, vengono pubblicate su Ethereum, ma sono in via di sviluppo delle soluzioni ecologicamente più sostenibili. Va osservato che il mondo degli artisti non si fida totalmente del funzionamento di questa tecnologia, che, come tutte le tecnologie, è soggetta a veloce evoluzione e superamento, con il rischio di perdita della creazione per l’Opera che non possa essere riversata su supporti aggiornati. Di conseguenza, per conservare le proprie opere, gli artisti salvano la versione dell’opera in un File System Interplanetario (IPFS), un sistema di archiviazione e condivisione in maniera decentralizzata volto a creare HASH- sistema esclusivo di marcatura – per trasferire ai collezionisti l’opera in alta definizione.

I diritti legati alle opere gestite con NFT vengono gestiti come segue:
Diritti di utilizzazione economica-Copyright: In base a quanto disciplinato dagli stessi gestori delle piattaforme di compravendita di NFT, questi diritti rimangono in capo all’artista che riconosce diritti molto limitati al collezionista, al quale spetta il diritto di vendere, scambiare, trasferire ed utilizzare l’articolo acquistato, mentre è escluso, nelle condizioni generali di contratto, che il collezionista possa farne un uso commerciale, non gli è consentito creare e far circolare copie dell’Opera o cedere l’accesso all’opera.

Le condizioni generali, come già rilevato, sono molto articolate.

Si disciplinano ad esempio in modo specifico anche fattispecie riferibili alla tutela dei diritti morali spettati ex lege agli artisti. Ai collezionisti non è concesso modificare, distorcere, mutilare, eseguire modifiche sull’opera che rechino pregiudizio all’onore ed alla reputazione dell’artista, falsare, travisare o nasconderne la paternità, utilizzare l’immagine dell’Opera per registrare un marchio, utilizzare l’opera per qualsiasi scopo commerciale, incorporarla in un film o in un video e soprattutto tentare di tokenizzarla ulteriormente o creare un token crittografico aggiuntivo che rappresenti l’opera stessa.

Diritto di seguito: Nel mercato secondario è’ previsto il pagamento di royalty. L’ammontare delle royalty, impropriamente qualificato come diritto di seguito, può essere definita dall’artista stesso ed in genere si tratta di percentuali più alte rispetto a quelle individuate dalla normativa propria del diritto di seguito che non soffrono del limite dei 12.500 euro imposto.

E’ chiaro che nei paesi che riconoscono all’artista il Diritto di Seguito il venditore sarà obbligato a corrispondere anche questa percentuale ulteriore- sempreché l’Opera digitale possa essere ricompresa tra i medium oggetto di tale disciplina.

Commissioni e GAS: esistono delle transaction fees che vanno pagate per il costo di produzione ed oltre ai costi legati al corrispettivo dell’energia bruciata ed alla conseguente produzione di CO2.

Per quanto riguarda la fiscalità, tutti i sistemi incentivano il pagamento delle imposte e, nel caso in cui l’artista o il collezionista debba affrontare questioni per il mancato pagamento di imposte e venga condannato per evasione fiscale, viene oscurato il sito dello stesso.

Infine, dall’arte concettuale, alla banana di Cattelan, all’opera NFT Stay Free di Snowden, quello che il collezionista acquista è un certificato. E’ il certificato a fare da protagonista ma con queste piattaforme e gli NFT, insieme al certificato è anche il gestore della piattaforma. Le condizioni di ciascuna transazione infatti cambiano da sistema a sistema ed è necessario tenerne conto.