Investire in capitale naturale

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Il capitale naturale è alla base dei mezzi di sussistenza e del benessere delle persone in tutto il mondo. Include uno stock di assets – aria, suolo, acqua e biodiversità – che produce un insieme di benefici o servizi ecosistemici nel tempo. Tra i benefici ci sono i servizi di approvvigionamento come cibo, fibre e legname, oltre a un’ampia gamma di servizi ecosistemici di regolazione e supporto che guidano l’economia globale.

Ad analizzare le potenzialità del capitale naturale e le opportunità di questo tipo di investimento è Nuveen, asset manager globale con 1.100 miliardi di dollari di patrimonio in gestione, che in un report spiega il ruolo che può avere la finanza, spostando modelli di utilizzo del suolo non sostenibili verso risultati ecocompatibili, i benefici a livello di portafoglio degli investimenti in terreni agricoli (Farmland) e forestazione (Timberland) e l’approccio olistico della piattaforma Nuveen Natural Capital’s.

Ma per comprendere l’oggi è necessario fare prima un passo indietro. Lo sviluppo economico sfrenato del passato ha provocato un degrado del patrimonio naturale, compromettendo gravemente la capacità della natura di sostenere la società garantendo un futuro più prospero. Oggi gli investimenti in capitale naturale offrono agli investitori la possibilità di contribuire positivamente alle soluzioni di sostenibilità globale.

Gli investimenti in terreni agricoli e forestazione gestiti in modo sostenibile possono inoltre offrire rendimenti finanziari positivi che beneficiano dei venti di coda strutturali e dei fondamentali solidi del mercato.

Perché investire nel capitale naturale?

Per rispondere a questa domanda bisogna innanzitutto partire da un presupposto ovvero che la crescita della popolazione richiederà più cibo, fibre e legno. Investire in terreni agricoli sostenibili e forestazione è un modo fondamentale per trarre vantaggio dalla crescente domanda mondiale di risorse nel rispetto dell’ambiente, afferma nel report Nuveen. Secondo le Nazioni Unite la popolazione mondiale crescerà di oltre 67 milioni di persone all’anno. Entro il 2050 la produzione di cibo, fibre e legno dovranno sostenere una popolazione di oltre 9,7 miliardi di persone.

Il Rapporto GAP 2019 della Global Harvest Initiative stima che per soddisfare la domanda globale entro il 2050 i produttori agricoli dovrebbero raddoppiare la produzione rispetto ai livelli del 2010. A fronte di una continua crescita della popolazione è necessario investire in tecnologia per rendere le aziende agricole più produttive e sostenibili. E proprio mentre la domanda globale di cibo, fibre e legno è in crescita, terreni agricoli e forestazione presentano dei limiti in alcune aree geografiche. L’offerta è limitata a causa di una serie di fattori tra cui, ad esempio, la necessità di proteggere aree di ecosistemi naturali che si riducono, la conversione dell’uso del suolo e la crescente variabilità del clima.

Per combattere la deforestazione le foreste naturali rimanenti sono sempre più protette per la conservazione della biodiversità e la mitigazione del clima. Questa è la risposta alle continue perdite di superficie forestale globale, che diminuisce di 4,7 milioni di ettari netti all’anno, anche se il tasso è rallentato dal 1990 (FAO e UN FAO, 2020). Un terzo del suolo della terra è degradato e oltre il 90% potrebbe degradarsi entro il 2050 senza cambiamenti nelle pratiche attuali (FAO e ITPS, 2015).

L’insieme di questi vincoli di approvvigionamento eleva i benefici di un portafoglio di capitale naturale diversificato a livello globale, incentrato sulla produttività e posizionato rispetto alla resilienza del clima. Come asset class gli investimenti in capitale naturale, terreni agricoli e forestazione, hanno la più bassa intensità media di carbonio – o emissioni nette di CO2 per dollaro investito. Oltre 6.600 miliardi di dollari in assets under management (AUM), rappresentati dalla Net-Zero Asset Owner Alliance, è impegnata nella transizione verso portafogli d’investimento a zero emissioni di gas entro il 2050. Le allocazioni su terreni agricoli e forestazione, con un profilo di carbonio netto negativo, possono bilanciare i settori ad alta intensità di emissioni all’interno di un portafoglio istituzionale, aiutando a raggiungere gli obiettivi climatici in modo efficiente e senza sacrificare inutilmente i rendimenti.

Forbes ha rivelato che il 21% delle 2.000 aziende pubbliche più grandi al mondo, con 14.000 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, ha annunciato obiettivi di carbon neutrality – e questo suggerisce che, entro il 2030, il mercato del carbonio potrebbe valere fino a 50 miliardi di dollari (McKinsey, 2020).

Vantaggi per il portafoglio

L’allocazione del capitale tra i vari assets risulta competitivo e, come tutte gli assets class alternativi, anche terreni agricoli e forestazione, devono guadagnarsi una loro posizione in un portafoglio istituzionale.

Ecco i benefici:
1. Portafoglio diversificato. Gli investitori cercano asset class con correlazioni basse e negative per migliorare la diversificazione e ridurre il rischio.
2. Copertura contro l’inflazione. Gli investimenti che si basano sul suolo offrono agli investitori una copertura affidabile contro l’inflazione come dimostrano storicamente i rendimenti a lungo termine che hanno superato di gran lunga il tasso d’inflazione.
3. Un profilo di potenziale ritorno interessante con un rendimento di cassa stabile. Conservazione del capitale nei periodi di crisi e una forte generazione di utile da fattori ciclici e strutturali.

Ottenere benefici dal capitale naturale con investimenti sul territorio

Se si prendono in considerazione la natura, il clima e le persone nella gestione degli investimenti questo porterà a un miglioramento delle performance degli investimenti, dell’ambiente oltre che benefici sociali.

Benefici per l’ambiente attraverso:

  • La protezione, la valorizzazione e l’espansione delle aree di conservazione
  • Impegnandosi per una deforestazione zero
  • Riducendo gli input chimici
  • Migliorando l’habitat degli impollinatori
  • Proteggendo la qualità e la disponibilità dell’acqua
  • Contribuendo all’espansione dei mercati per i servizi ecosistemici

Benefici per il clima grazie a:

  • Aumento dei rendimenti con un minor numero di input
  • Migliorando l’efficienza di carbonio della produzione di colture, fibre e legname
  • Riforestazione di pascoli degradati
  • Fornendo servizi di protezione dai rischi e dalle inondazioni
  • Isolando e immagazzinando il carbonio nel suolo, negli alberi e nei prodotti a lunga vita, come il legno massiccio

Benefici per le persone:

  • Sostenendo i sistemi di produzione di colture, fibre e legname sostenibili e a basse emissioni di carbonio per soddisfare la domanda globale
  • Contribuendo alla regolazione della qualità dell’aria attraverso la rimozione o riduzione dell’inquinamento atmosferico
  • Fornendo accesso e servizi ricreativi
  • Creando opportunità di lavoro con condizioni di lavoro e salari dignitosi