La ricchezza finanziaria e gli investimenti dei risparmiatori italiani

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La Relazione annuale della Banca d’Italia contiene un approfondimento interessante sulla ricchezza e gli investimenti finanziari dei risparmiatori italiani. Quali sono le principali evidenze? Le valutazioni dell’Istituto di via XX settembre indicano che nel 2022 la ricchezza totale netta delle famiglie, pari al valore delle attività finanziarie e di quelle reali al netto delle passività, è diminuita a 8,2 volte il reddito disponibile, da 8,8 del 2021.

Il calo è dovuto alla forte riduzione della ricchezza finanziaria lorda (-5,1 per cento) in seguito alla marcata svalutazione delle attività (-6,6 per cento), nonostante gli investimenti finanziari siano rimasti positivi. Il rapporto tra la ricchezza finanziaria lorda e il reddito disponibile è sceso a 4,0, un valore che resta ancora leggermente superiore alla media dell’ultimo decennio; la contrazione è stata simile a quella dell’area dell’euro.

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I flussi per investimenti finanziari si sono quasi dimezzati, frenati dall’incertezza e dall’accresciuta volatilità dei mercati. Le scelte delle famiglie si sono indirizzate verso titoli obbligazionari, soprattutto pubblici italiani: nel 2022 gli acquisti netti di questi ultimi hanno superato 54 miliardi di euro a fronte della vendita netta di azioni in atto dal 2016.
La crescita dei depositi si è assai indebolita nella seconda parte del 2022 e nelle classi di importo più alto , risentendo anche del limitato adeguamento dei saggi di remunerazione.

Per la prima volta dal 2011 si è osservato un lieve deflusso di risorse dai fondi comuni e, dopo più di dieci anni di espansione, la quota di ricchezza finanziaria riconducibile agli strumenti del risparmio gestito è scesa di 3 punti percentuali, al 29,9 per cento, un valore comparabile a quello del 2015 e inferiore alla media dei paesi dell’area (35,0 per cento). Gli investimenti in polizze assicurative hanno rallentato. Investendo in quote di fondi comuni , nel tempo le famiglie hanno accresciuto la propria esposizione verso i mercati finanziari globali.

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Secondo nostre stime basate sul metodo del look-through, nel corso del triennio 2020-22, periodo caratterizzato da eccezionale instabilità, il rischio paese associato agli investimenti sottostanti alle quote dei fondi comuni è lievemente aumentato, soprattutto a causa della transizione di alcuni paesi dalla classe di rischio molto basso a quelle a rischio basso o moderato.
Si è inoltre osservata una ricomposizione del portafoglio verso le azioni emesse da paesi a rischio minore Gli investimenti in titoli di capitale sono prevalentemente attribuibili a società con sede negli Stati Uniti; il peso di questi investimenti sul totale dei fondi comuni detenuti dalle famiglie è passato dal 16 al 23 per cento. È rimasta pressoché nulla la quota investita in attività finanziarie emesse dai paesi più rischiosi.