Bitcoin, è la DBM Italia la prima società di mining iscritta al Registro dei Cambiavalute

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La DBM Italia S.p.a. (“DBM”), società specializzata nel noleggio di computer ed hardware per lo svolgimento di attività di mining di criptovalute, è stata iscritta da O.A.M., organismo di vigilanza istituito con il D.Lgs. n. 141 del 13 Agosto 2010, nella sezione speciale del Registro dei Cambiavalute, riservata ai prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale e ai prestatori di servizi di portafoglio digitale.

L’iscrizione all’O.A.M. rappresenta un passo importante verso gli obiettivi di legalità e trasparenza che i fondatori di DBM si erano prefissi al momento della costituzione della società. L’O.A.M. è infatti un organismo di vigilanza che opera a tutela dei clienti di DBM al fine di verificare il rispetto della normativa di riferimento.

“Siamo felici che DBM abbia ottenuto l’iscrizione all’O.A.M. – ha dichiarato Gianmarco Piccoli, Chief Operating Officer di DBM– perché il nostro obiettivo è quello di lavorare nel pieno rispetto della legalità differenziandoci da quegli operatori che nel mondo delle criptovalute operano in condizioni di opacità, sfruttando le incertezze interpretative della normativa di settore, ancora molto recente”.

“La nostra mission è quella di noleggiare le attrezzature informatiche che consentono ai nostri clienti di svolgere attività di mining”, ha dichiarato Antonio Avitabile, Chief Executive Officer della società.

”Siamo la prima società che svolge questo genere di servizi ancillari all’attività di origination di criptovalute che viene iscritta nel Registro tenuto da O.A.M. e dedicato ai prestatori di servizi relativi alle valute virtuali. Ci auguriamo che anche i nostri competitors si adeguino al rispetto della normativa vigente e ciò non solo a tutela della clientela ma anche a tutela della fiducia che il pubblico ripone nel mondo delle criptovalute”.

“Come i nostri legali ci hanno confermato, l’attività di mining è stata esclusa dalla normativa comunitaria prevista dal MICA – ha dichiarato Enrico Mariti, Chief Information Officer di DBM- e nonostante, poi, i diversi interpelli sottoposti all’O.A.M con i quali il prefato Ente ha sempre escluso l’iscrivibilità nei propri registri di operatori di mining, con l’ingresso nella Società nel ruolo di Head Legal Advisor dell’Avv. Gioacchino Amato – professionista di spicco nel nostro settore – il Legal Team dell’Azienda composto da quest’ultimo e dall’Avv. Carlo Maria Albo e Avv. Fabiano Diotallevi – ha ritenuto opportuno richiedere ed ottenere l’iscrizione nella speciale sezione del Registro dei Cambiavalute, perché chi lavora con trasparenza ed onestà non ha paura della vigilanza, anzi trae un beneficio dall’essere vigilato da un’organismo indipendente ed autorevole”.