Fédération des Barreaux d’Europe. L’Intelligenza Artificiale a disposizione degli Avvocati?

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Fonte: www.juranews.it
L’Intelligenza Artificiale a disposizione degli Avvocati: una grande opportunità purché utilizzata in modo appropriato

Le Linee Guida “Gli Avvocati europei nell’era di Chat GPT” pubblicate dalla Fédération des Barreaux d’Europe

La commissione Nuove Tecnologie della Fédération des Barreaux d’Europe (FBE) ha pubblicato le Linee Guida “Gli Avvocati europei nell’era di Chat GPT”, indirizzate agli avvocati allo scopo di fornire loro alcune indicazioni sull’utilizzo dei software di Intelligenza Artificiale e dei modelli linguistici di grandi dimensioni (LLM), nonchè di avviare una discussione globale sul quadro legale e deontologico relativo all’uso della GenAI in campo legale.

Qui il link al documento originale 

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Le Linee guida, pubblicate lo scorso giugno, comprendono un’introduzione sulle questioni tecnologiche, alcune raccomandazioni etiche ed un invito all’azione rivolto a tutti gli Ordini forensi membri della FBE.

I principi evidenziati sono i seguenti:
1. Comprendere l’AI generativa (GenAI)
2. Riconoscere le limitazioni e il contesto
3. Rispettare le regole esistenti sull’uso della AI
4. Integrare la competenza giuridica
5. Rispettare il segreto professionale
6. Garantire la protezione dei dati personali e della privacy
7. Informare il cliente e assumersi la responsabilità.

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Come si legge nelle Linee guida, l’introduzione di ChatGPT di OpenAI il 30 novembre 2022 ha rappresentato un catalizzatore significativo per esplorare come gli strumenti di Intelligenza Artificiale generativa (GenAI) potrebbero trasformare i servizi legali. Attualmente si è ancora in una fase in cui sono accessibili chatbot di AI generici, ma è prevedibile che nel tempo emergeranno rapidamente sistemi di Intelligenza Artificiale generativa specializzati, progettati specificamente per il settore legale, con l’obiettivo di semplificare i compiti dei professionisti. 

Pur riconoscendo i notevoli vantaggi dell’utilizzo dell’IA generativa in ambito legale, viene raccomandato agli avvocati di stare in guardia dall’adibire frettolosamente e in modo inappropriato gli strumenti dell’AI generativa a compiti che sono al centro della competenza legale e del rapporto cliente-avvocato.

Gli standard deontologici

Gli avvocati dovranno cercare di sfruttare nel modo migliore i vantaggi della tecnologia rispettando gli standard deontologici, salvaguardando la riservatezza del cliente e mantenendo alta la professionalità.

La GenAI dovrebbe integrare le competenze legali, piuttosto che sostituirle. E’ uno strumento per semplificare le attività nello studio legale e migliorare l’efficienza dei servizi offerti. Pertanto, la GenAI non dovrebbe sostituire in alcun modo il giudizio professionale, la capacità critica e la competenza del professionista. Esiste il rischio che alcune persone scelgano di non rivolgersi ad un legale perché ritengono sufficiente un consulto con un chatbot basato sugli LLM. È importante informare i clienti sui rischi associati all’affidarsi esclusivamente a questo tipo di pratica.

Altro aspetto sottolineato è l’importanza cruciale della salvaguardia dei dati personali da parte degli avvocati quando utilizzano gli strumenti di GenAI. E’ necessaria una valutazione scrupolosa della conformità della GenAI al Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR). L’uso professionale dell’Intelligenza Artificiale generativa introduce nuove minacce accanto alle consuete sfide della protezione dei dati e della privacy. Gli avvocati devono essere consapevoli del fatto che l’inserimento di dati personali nei sistemi di GenAI richiede un’adeguata base giuridica ed una valutazione in conformità con le disposizioni sulla protezione dei dati e sulla privacy.

Gli strumenti di GenAI non solo elaborano i dati per generare risposte ai prompt, ma utilizzano anche i dati forniti per migliorare il sistema stesso. Tuttavia, questi rischi possono essere parzialmente mitigati utilizzando gli strumenti di GenAI attraverso le interfacce di programmazione delle applicazioni (API) e/o utilizzando una speciale opzione di “opt-out”, che può aiutare a separare i dati di input da quelli utilizzati per lo sviluppo del sistema. Per garantire la privacy e la protezione dei dati, è essenziale implementare solide misure di sicurezza che comprendano sia la tecnologia utilizzata sia i processi, proteggendo dall’accesso, dall’uso o dalla divulgazione non autorizzati dei dati personali.