L’andamento delle criptovalute è collegato non solo al prezzo dell’oro ma anche all’indice S&P500

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Molto è stato detto sull’importante e crescente correlazione tra bitcoin e oro. Ma i dati mostrano anche che l’andamento del bitcoin è sempre più correlato all’indice Standard & Poor 500, spesso considerato come un indicatore di mercati azionari più ampi a causa delle dimensioni di alcuni dei suoi componenti (i FAANG in particolare).  L’S&P500 ha infatti lottato duramente per interrompere una serie di perdite di quattro giorni, cosa che è riuscita a fare martedì, prima di fare un altro calo mercoledì. Ha chiuso venerdì a 3.300. Lo Stoxx600 ha subito un calo all’inizio della settimana, prima di riprendersi un po’ e finire la settimana a 355. Bitcoin e altcoin hanno seguito i modelli del mercato azionario, scendendo lunedì prima di alcuni giorni costanti di volatilità minima.

Forse una tale correlazione è indicativa di un passo verso un nuovo livello di maturità, guidato dagli investimenti istituzionali?

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La società di dati di Cryptoasset Glassnode ha evidenziato come alcuni degli indicatori della salute del bitcoin – come l’attività del network, la liquidità e il sentiment – siano tutti aumentati nell’ultima settimana. Ora, se si combinano queste metriche positive con uno sfondo caratterizzato dal continuo stimolo della banca centrale progettato per mantenere a galla le economie e la nuova politica di inflazione della Federal Reserve, si ottengono tutta una serie di fattori che dovrebbero guidare un mercato rialzista dei bitcoin. Eppure le chiacchiere sui social media sono ribassiste e gli investitori sono pessimisti sui mercati tradizionali, il che potrebbe alimentare le criptovalute. Ma un aspetto positivo da valutare è che la soglia dei 10.000 Dollari continua a essere un limite al di sotto del quale il criptoasset non è disposto a scendere.