In provincia di Milano il 75% delle imprese utilizzano lo strumento finanziario del factoring per smobilizzare i propri crediti

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Anche nella prima parte del 2017, caratterizzata dai segnali di ripresa dell’economia, la Lombardia si conferma la regione dove le imprese fanno più uso del factoring come strumento finanziario per smobilizzare i propri crediti commerciali e finanziare l’attività. In base ai dati relativi al primo trimestre diffusi da Assifact, l’Associazione italiana per il factoring che riunisce gli operatori del settore, la Lombardia guida la classifica con quasi il 30% (per la precisione il 29,41%) dell’ammontare dei crediti acquistati in essere per quanto riguarda il cedente, cioè le aziende che hanno ceduto i crediti commerciali alle società di factoring. Tra le province lombarde Milano fa la parte del leone con il 75% del totale regionale. Al secondo posto Mantova con il 6%, terze alla pari Brescia e Monza e Brianza con il 4%, quindi Bergamo e Varese con il 3%, poi Como, Cremona, Lecco e Pavia con l’1%, mentre Lodi e Sondrio figurano ultime, rispettivamente con lo 0,2% e lo 0,5%.
Nella classifica nazionale, sempre rispetto al cedente, la Lombardia è seguita dal Lazio con 25,53% (insieme le due regioni superano abbondantemente la metà del business nazionale complessivo). Al terzo posto il Piemonte con il 12,28%, quindi – a notevole distanza – l’Emilia Romagna con il 5,94%, il Veneto con il 5,66% e la Campania con il 4,24%.
La Lombardia figura invece al secondo posto con il 21,03% del totale nazionale dell’ammontare dei crediti acquistati in essere, subito dietro il Lazio (26,45%), nella classifica Assifact in base al debitore ceduto, vale a dire le aziende i cui debiti commerciali sono stati ceduti alle società di factoring dalle imprese creditrici. Anche da questo lato delle operazioni di factoring Milano copre gran parte del totale deicrediti in essere regionale con il 69% del totale. Seguono Bergamo e Brescia con il 6% ciascuna, Mantova e Monza Brianza con il 5%, Cremona e Varese con il 2%, Como, Lecco e Pavia con l’1%, Lodi e Sondrio (con lo 0,4%).
L’Italia, con un volume d’affari che rappresenta circa il 12% del Pil (il Prodotto interno lordo, che misura il valore complessivo dell’economia di un Paese), è il quinto mercato mondiale del factoring, strumento finanziario che consente alle imprese di gestire i propri crediti commerciali e di finanziarsi a tassi competitivi rispetto alle altre forme di credito.
Dopo una notevole crescita nel 2016, per il factoring italiano anche il 2017 è iniziato con il segno positivo; tanto che gli operatori, interpellati da Assifact, prevedono di chiudere l’anno con un incremento del volume d’affari di circa l’8%.


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