In occasione del 225esimo anniversario, State Street lancia un nuovo studio sul futuro del settore finanziario

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State Street suggerisce un nuovo modello per la crescita futura e delinea il piano per il lancio di un nuovo strumento di benchmarking

In concomitanza con la celebrazione del 225esimo anniversario, State Street Corporation annuncia la pubblicazione del suo ultimo studio, A New Climate for Growth: Cultivating Asset Intelligence to Thrive. La ricerca delinea un nuovo modello per la crescita futura che permetterà ai player dell’industria di: 1) competere su larga scala; 2) allineare la tecnologia con le proprie ambizioni e di 3) sviluppare il potenziale legato all’asset intelligence.
Dallo studio emerge che i due terzi (66%) dei 507 asset manager globali e dei fondi pensione intervistati ritengono che stia diventando sempre più difficile crescere nell’attuale contesto di mercato. È’ molto interessante notare come il campione europeo mostri maggiore preoccupazione per la regolamentazione relativa al rischio liquidità, che il 40% la consideri come una delle tre maggiori minacce alla crescita. Al contrario, il 43% degli intervistati nordamericani ritiene che l’attenzione dei regolatori per le commissioni sugli investimenti sia uno dei tre maggiori rischi, mentre nell’area Asia-Pacifico il 41% dei partecipanti al sondaggio afferma che le prospettive politiche dei mercati chiave sia una delle tre maggiori minacce per la crescita. Tuttavia, date le condizioni attuali, solo una piccola parte degli intervistati ritiene di essere dotato degli strumenti adeguati – in termini di strategia, modello operativo e infrastrutture tecnologiche – per raggiungere il massimo potenziale di crescita.
In tutto questo, la digitalizzazione rimane una priorità per affrontare la sfida della crescita, in quanto offre il potenziale per poter razionalizzare l’attività operativa, creare efficienza e ottimizzare la gestione delle performance e dei rischi; le istituzioni si stanno sforzando di stare al passo con l’accelerazione del cambiamento, con solo il 43% che afferma di adottare la tecnologia in modo sufficientemente rapido per sostenere le esigenze di crescita aziendale.
Sulla base di questi risultati State Street, nell’ambito del suo nuovo modello per la crescita futura, ha identificato alcune aree a cui le istituzioni devono dare la priorità:

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1) Competere su larga scala

a. Consolidarsi per competere su costi e competenze

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b. Esternalizzare per concentrarsi sulla differenziazione

c. Co-investire per avere accesso a nuove opportunità

2) Allineare la tecnologia con le proprie ambizioni

a. Compiere acquisizioni per internalizzare l’innovazione

b. Integrare i sistemi per ottenere una visione omogenea delle performance e dei rischi

c. Espandere la distribuzione attraverso l’utilizzo di robot e dispositivi in modalità mobile

3) Sviluppare il potenziale legato all’asset intelligence.

a. Coniugare l’intelligence digitale avanzata con l’esperienza e la capacità di lettura umane

b. Favorire lo sviluppo di nuove competenze tra i dipendenti

c. Abbracciare una cultura che permetta di adottare nuovi approcci

Riccardo Lamanna, country head Italy di State Street Global Services, ha commentato: “In questi 225 anni, la nostra capacità di adattamento ai cambiamenti è sempre stata costante. È proprio questo ciò che ci ha portato a trasformarci da una banca marittima in uno dei maggiori provider di servizi finanziari. Riteniamo che il settore finanziario si trovi all’inizio di una nuova era digitale. In un mondo dove i dati sono diventati la nuova valuta, le attività supportate dall’intelligence cambieranno il modo in cui le istituzioni cercheranno di raggiungere i propri obiettivi di investimento e di gestire le esigenze legate alla gestione dei rischi”.
A fine anno State Street lancerà inoltre un nuovo strumento di benchmarking che permetterà ai clienti di misurarsi con i risultati della ricerca e testare la propria preparazione rispetto alle sfide future legate alla concorrenza.


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