I primi tre passi

Fidelity International -

Valutare la nostra propensione al rischio. Decidere quanto destinare a ogni tipologia di investimento. Diversificare. Ecco le mosse da fare subito

Nella prima puntata di questa Guida alla costruzione di un portafoglio di investimenti, affrontiamo i tre principi alla base di ogni strategia: analisi del rischio, ripartizione del capitale nelle diverse asset class e diversificazione.

Rischi e opportunità
Quando si mette a punto un portafoglio la prima cosa alla quale occorre pensare è il livello di rischio che si è disposti ad affrontare. La parola “rischio” può mettere in allarme, eppure è un concetto molto familiare, con cui abbiamo a che fare tutti i giorni. Che si tratti di attraversare la strada, di guidare un’automobile o di sciare, tutto comporta una certa dose di rischio, diversa a seconda dei casi.
Ma nell’investimento il rischio rappresenta un’opportunità. Prodotti come i fondi di liquidità e obbligazionari presentano un basso tasso di rischio e offrono minori rendimenti potenziali. Man mano che ci si sposta verso fondi azionari, o verso l’acquisto diretto di azioni, il grado di rischio aumenta, ma migliorano le prospettive di rendimento.

In linea con gli obiettivi
Esiste sempre un punto di equilibrio tra i potenziali benefici di un investimento e il grado di rischio che bisogna accettare per poterli ottenere. Ecco perché è importante non valutare rischi e rendimenti in relazione a un singolo titolo, settore, o strumento finanziario, ma in una prospettiva complessiva del portafoglio.

Un investitore prudente, con una bassa propensione al rischio, si orienterà verso un portafoglio molto concentrato su investimenti tendenzialmente più sicuri, come la liquidità e le obbligazioni, che potranno rappresentare l’80% dei suoi investimenti. Un risparmiatore “equilibrato”, che cerca un mix bilanciato fra sicurezza e rischio potrà far salire al 40% la quota investita in azioni. Un terzo, che cerca maggiori opportunità di rendimento ed è disposto ad accettare le fluttuazioni di mercato, punterà soprattutto ad acquistare titoli azionari, che potranno rappresentare il 70% del suo portafoglio.

In ogni caso è fondamentale identificare con chiarezza i propri obiettivi finanziari, e coniugarli con il livello di incertezza che si è disposti a tollerare. Sono questi i fattori che stanno alla base di qualsiasi strategia d’investimento.

Asset e mercati diversi
È del tutto improbabile, poi, che un singolo investimento possa soddisfare tutte le necessità di un risparmiatore. Una strategia efficace richiede al contrario un portafoglio composto da diverse attività. Questo approccio offre due vantaggi: evitare di accentrare l’intero capitale su un unico mercato o asset e, nello stesso tempo, beneficiare degli effetti positivi delle diverse tipologie: per esempio la mancanza di volatilità della liquidità, e il potenziale di crescita delle azioni.

Non esiste un unico tipo di portafoglio: la sua fisionomia dipende da molti fattori diversi, tra i quali l’età e gli obiettivi finanziari dell’investitore, la sua attitudine al rischio e l’idea che ha del proprio futuro.