Il coronavirus punta i riflettori sull’approccio delle aziende ai temi sociali

Fidelity International -
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Secondo l’ultima edizione dell’Analyst Pulse Survey di Fidelity International, la crisi determinata dal coronavirus è destinata ad avere un profondo impatto sull’approccio delle aziende ai temi sociali.

Più della metà degli analisti di Fidelity ritengono che le aziende, come conseguenza diretta della pandemia, incrementeranno la loro attenzione sui lavoratori, sui consumatori e sulla comunità in senso più ampio.

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Grafico 1: Le questioni sociali guideranno i cambiamenti aziendali

In che modo la crisi determinata dal Covid-19 impatterà l’approccio delle aziende ai temi sociali?
Fonte: Fidelity International, Maggio 2020

 

Un messaggio costante e trasversale a molti settori e regioni è rappresentato da una rinnovata attenzione nei confronti dei dipendenti. Questo si concretizza in una migliorata sicurezza, che in parte risponde alla pandemia, ma anche in uno sforzo di lungo termine nell’aumentare il livello di soddisfazione dei dipendenti con migliori condizioni di lavoro e, in alcuni casi, salari più alti.

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Fiona O’Neill, deputy head of equity research, commenta: “La salute del personale è stata il primo pensiero dei manager delle aziende e tutti i nostri analisti confermano che le aziende dedicheranno una maggiore attenzione alla sicurezza e al benessere dei propri dipendenti in futuro. Ma i cambiamenti saranno più profondi e diffusi.

“La ricerca dimostra anche che la pandemia accelererà uno spostamento verso il capitalismo degli stakeholder. Ci sono molti esempi di questo fenomeno nascente: dalle aziende di telecomunicazioni europee che offrono traffico gratuito o dispositivi alle persone più vulnerabili, ai produttori di beni di consumo che aumentano il proprio coinvolgimento in iniziative di igiene pubblica, fino alle industrie farmaceutiche che lavorano a vaccini con l’intento di distribuirli a prezzo di costo. Quanto dureranno questi cambiamenti è ancora tutto da vedere, così come si valuterà nei prossimi mesi quanto questi ulteriori costi intaccheranno i profitti.”

La situazione non è facile, ma resta importante costruire ottimismo

La ricerca conferma, inoltre, uno scenario sfidante per le aziende. I tagli sulle previsioni degli utili sono circa della stessa portata di quelli previsti per il mese scorso, sia nel caso in cui la situazione si plachi fin d’ora, sia che continui per il resto dell’anno.

Grafico 2: Gli utili restano sotto pressione

Nell’eventualità che gli impatti più pesanti del Covid-19 restino per lo più circoscritti al primo semestre
del 2020, quanto ci si attende che le previsioni rispetto agli utili dell’intero anno fiscale vengano tagliate?
Fonte: Fidelity International, Maggio 2020

 

Anche se sotto la media, la dispersione sta aumentando, sia tra settori diversi che all’interno dello stesso settore. Mentre il taglio degli utili attesi è cambiato complessivamente di poco rispetto allo scorso mese, ciò che sta iniziando a emergere è una variazione tra settori e regioni, data dal fatto che l’entità del calo non è ancora chiara.

Gli analisti dei settori dei beni di consumo e industriale sono più ottimisti dello scorso mese, mentre gli analisti del settore finanziario lo sono meno.

La percentuale di analisti che si aspetta che la pandemia avrà un impatto negativo sugli utili è scesa all’85% dal picco del 91% dello scorso mese e questo indica che il sentiment negativo si sta quantomeno stabilizzando e che probabilmente ha già toccato il suo massimo. L’ottimismo crescente tra gli analisti del settore dei beni di consumo è particolarmente interessante in quanto quest’ultimo è stato colpito pesantemente dai lockdown messi in atto per contenere la diffusione del virus.

Fiona O’Neill aggiunge: “Mentre lo scenario economico rimane estremamente sfidante, un maggior numero di analisti ha riportato che gli indicatori più significativi dei vari settori sono positivi se paragonati allo scorso mese, segno che nonostante le condizioni potrebbero essere molto aspre, si sta lentamente ricostruendo un po’ di ottimismo. Potrebbe essere troppo presto per definirla una svolta, ma gli analisti riportano che le aziende stanno iniziando a impostare la loro strategia per la ripresa. La Cina è in testa, ma anche gli altri Paesi stanno cominciando a mostrare segni di vita.”

“La strada che abbiamo davanti non sarà priva di difficoltà, ma stiamo osservando attentamente questi “verdi germogli nascenti”, cercando opportunità peculiari in settori e regioni che si stanno riprendendo a velocità differenti. Una buona gestione attiva che pone le basi sia su solidi fondamentali che su ricerca sostenibile sarà cruciale nel mondo dopo la pandemia”.