Sopra Steria per la Comunità di Sant’Egidio: una nuova app per contrastare la dispersione scolastica e attività a sostegno del popolo ucraino

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Il difficile accesso agli strumenti informatici da parte delle famiglie più fragili e le lunghe chiusure delle scuole hanno esacerbato il fenomeno della dispersione scolastica in tempi di pandemia. La Comunità di Sant’Egidio, che svolge attività di sostegno ai più fragili e vulnerabili, come ad esempio l’accompagnamento scolastico di bambini e adolescenti, ha assistito negli ultimi due anni a un notevole aumento dell’abbandono delle lezioni da parte dei minori. Per far fronte a questo disagio, Sopra Steria, leader europeo nella consulenza, nei servizi digitali e nello sviluppo di software, ha ideato e implementato per la Comunità un’applicazione in grado di raccogliere e gestire segnalazioni di situazioni critiche con l’intento di sanare una situazione in peggioramento per via del Covid.

Secondo gli ultimi dati forniti dall’Eurostat (2020), la dispersione scolastica in Italia è pari al 13,1%. Certamente si è registrato un miglioramento rispetto al 2010, quando si attestava al 18,6%, ma la pandemia ha inflitto una battuta d’arresto. Gli ultimi dati INVALSI, infatti, hanno rilevato che, se nel 2019 la dispersione implicita (che non implica l’abbandono della scuola, ma la difficoltà a seguire le lezioni) si fermava al 7%, nel 2021 si è raggiunta la vetta del 9,5%, con percentuali che hanno superato ampiamente le doppia cifra in alcune regioni del meridione (Calabria 22,4%, Campania 20,1%, Sicilia 16,5%, Puglia 16,2%, Sardegna 15,2%, Basilicata 10,8%, Abruzzo 10,2%).

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“Il digitale è uno strumento fondamentale nel percorso educativo delle nuove generazioni ma presenta ancora troppe barriere. Alla luce degli obiettivi formulati dall’ONU attraverso il Global Compact, al quale Sopra Steria ha aderito già da tempo, c’è ancora molto su cui lavorare per garantire una scolarizzazione inclusiva. E Sopra Steria vuole fare la sua parte” ha affermato Emanuela Carminati, Direttore Marketing, Comunicazione e CSR Italia. “Lo sviluppo dell’app per la Comunità di Sant’Egidio testimonia il nostro impegno per combattere la dispersione scolastica. Il pubblico, il privato e il terzo settore devono, infatti, agire insieme per consegnare ai giovani competenze e abilità dalle quali dipende un domani più sostenibile, raggiungendo gli obiettivi previsti dall’Agenda 2030”.

Roberto Zuccolini, portavoce della Comunità di Sant’Egidio, conferma l’impegno della Comunità su questo tema in tutta Italia: “Con la nostra rete di volontari e di Scuole della Pace in molte città italiane vogliamo essere un ponte tra il mondo della scuola e quello di tante famiglie in difficoltà, perché i problemi causati dalla pandemia possano essere superati al meglio”.

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L’applicazione, ideata e sviluppata da Sopra Steria, è in grado di raccogliere e gestire le segnalazioni che arrivano da enti sul territorio e al contact center dedicato (068222244), per indirizzarle a operatori volontari, autorizzati ad assistere i ragazzi nel percorso scolastico. Il progetto è già stato avviato, attraverso una fase pilota a Roma, e nei prossimi mesi sarà implementato per tutti i volontari italiani della Comunità di Sant’Egidio. L’applicazione è fruibile sia da web che da smartphone e permette agli operatori di raccogliere, gestire e analizzare tutte le informazioni legate agli studenti, in uno stesso ambiente digitale. In questo modo, la Comunità può avere una visione globale delle diverse situazioni, attraverso un’unica interfaccia, intervenire sulle singole situazioni, e fornire al sistema educativo un quadro informato dei principali ostacoli che incontrano soprattutto i minori più fragili.

Il percorso intrapreso con la Comunità di Sant’Egidio intende essere di lungo periodo e trasversale. Oltre all’applicazione, Sopra Steria ha garantito supporto per far fronte alla drammatica situazione in Ucraina, lanciando una raccolta di fondi interna e una donazione di coperte e sacchi a pelo. Sopra Steria si è anche resa disponibile ad assumere presso le proprie sedi italiane profughi dall’Ucraina con competenze informatiche.