Il trasporto aereo è nuovamente sulla pista di decollo
Dopo due anni di cieli relativamente “non trafficati”, il CEO di Ryanair, Michael O’Leary, assiste all’incredibile ripresa della domanda di viaggi aerei. Di fronte alle lunghe attese per i controlli di sicurezza all’aeroporto di Dublino, di recente ha supplicato il governo irlandese di mobilitare l’esercito per espletare le pratiche aeree relative ai viaggiatori impazienti che affollano i terminal.
Se l’economia globale sta gradualmente uscendo dalla pandemia, gli aeroporti di tutto il mondo sono alle prese con orde di passeggeri che cercano di recuperare il tempo perduto. Dopo un periodo di restrizioni che ha limitato la domanda, molti si preparano a volare per la prima volta da quando il virus COVID-19 ha paralizzato il settore turistico. Per le compagnie aeree, l’inversione di tendenza della domanda è stata rapida e impetuosa, superando anche le aspettative più ottimistiche.
La domanda si sta riaccendendo quasi con la stessa rapidità con cui si è spenta. In vista delle vacanze estive, è probabile che il numero di viaggi aerei superi i livelli pre-COVID in gran parte del mondo occidentale. Tutto ciò nonostante i numerosi venti contrari che le compagnie aeree si trovano ad affrontare oggi, tra cui il significativo aumento dei costi del carburante, la carenza di piloti e la diminuzione dei voli disponibili man mano che il settore ritorna a pieno regime. La recrudescenza del virus sta frenando la riapertura della Cina e i viaggi aerei asiatici rimangono attualmente indietro rispetto agli Stati Uniti e all’Europa.
Non siamo ancora tornati ai livelli pre-COVID, ma è solo questione di tempo. Quello turistico è un settore caratterizzato da una crescita a lungo termine in molti Paesi. Solo il 20% circa della popolazione mondiale ha mai preso un aereo. Il margine di crescita è quindi ampio, soprattutto nei mercati emergenti come Cina e India, dove la classe media è in crescita e il trasporto aereo è ancora agli albori.
Non illudiamoci: le azioni delle compagnie aeree sono volatili. Come gruppo, i titoli delle compagnie aeree statunitensi sono scesi del 31% nel 2020, quando le restrizioni imposte dal governo e i divieti sui viaggi internazionali hanno portato il traffico aereo a un blocco effettivo. Nel 2021 sono diminuiti di un ulteriore 2%, nonostante la ripresa dell’economia abbia sollevato altri settori. Quest’anno il settore ha registrato un andamento altalenante, con un rialzo di quasi il 10%, nonostante la flessione registrata dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio.
La guerra ha contribuito a un aumento vertiginoso del prezzo del carburante per aerei, che quest’anno è aumentato del 110%, superando di gran lunga l’aumento del prezzo del petrolio. Il carburante è generalmente la seconda spesa più ingente per le compagnie aeree, dopo la manodopera.
In condizioni ordinarie, un aumento così drastico dei prezzi del carburante per aerei avrebbe danneggiato l’industria dell’aviazione, altamente competitiva. Tuttavia, le condizioni odierne non sono ordinarie.
Le compagnie aeree sono state in grado di trasferire questi costi sotto forma di tariffe più elevate. Questi titoli continueranno probabilmente a essere volatili, ma credo che i prossimi 6/12 mesi saranno molto proficui per le compagnie aeree, così come per le compagnie di crociera e altre società legate ai viaggi.
In effetti, due dei maggiori vettori statunitensi, American Airlines e Delta Airlines, prevedono ricavi da record per il trimestre in corso che si concluderà il 30 giugno. Nelle ultime conference call per la comunicazione dei dati trimestrali, i dirigenti delle compagnie aeree hanno dichiarato di aspettarsi un’impennata delle vendite durante la stagione estiva.
L’ottimismo per il settore aereo è accompagnato da alcune avvertenze. La ripresa dovrebbe procedere se i prezzi dell’energia non continueranno a salire alle stelle, se il conflitto tra Russia e Ucraina non prenderà un’altra portata e se non verranno nuovamente imposte severe restrizioni legate al COVID. Questi sono presupposti importanti che possono o meno concretizzarsi. Nel lungo termine, le prospettive sono tuttavia favorevoli.
Crediamo che il COVID sparirà e la gente tornerà a volare; è semplice. Gli investitori dovrebbero concentrarsi meno sui tempi e più su come saranno i flussi di cassa e gli utili nei mesi e negli anni a venire.
Poiché quello aereo è uno dei pochi settori a non aver partecipato pienamente al periodo di ripresa dal COVID, molte compagnie aeree sono interessanti dal punto di vista delle valutazioni.
Le compagnie aeree hanno registrato una ripresa ritardata, in gran parte dovuta alla comparsa della variante Omicron del COVID-19 lo scorso dicembre. Con l’affievolirsi di questa variante in molte parti del mondo, le compagnie aeree e le altre aziende legate al settore turistico hanno la possibilità di prendere parte alla ricrescita che ha sollevato altri settori duramente colpiti dalla crisi del 2020.
Gli aeroporti erano affollati, i ristoranti molto frequentati e i voli pieni. Crediamo che il mondo che stiamo vivendo ora sia un mondo post-COVID. Le persone vogliono uscire e fare tutte le cose che non hanno potuto fare negli ultimi due anni. Ciò non può che andare a vantaggio del settore turistico almeno per i prossimi anni.