Liquidità. Uno studio di CRIF segnala nuove richieste di prestiti per sostenere i consumi

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– liquidità 

— di Francesco Megna

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Cresce la richiesta di prestiti da parte delle famiglie italiane nonostante il contesto attuale sia ancora caratterizzato da  molta insicurezza, a causa soprattutto del conflitto Russo-Ucraino dell’impatto della corsa dei prezzi dell’energia sui costi di produzione e dal  rialzo dei tassi.

Secondo uno studio di CRIF gli italiani  vedono nei prestiti una possibilità per ottenere nuova liquidità destinata a sostenere i consumi o le spese legate all’acquisto di una casa. Cresce anche il numero di persone che ha in essere almeno un contratto di credito a rate, indizio di una palese ripresa dei consumi senz’altro favorita da finanziamenti erogati a condizioni  senz’altro competitive (il tasso di default a 90 gg è intorno all’1%). L’analisi evidenzia anche notevoli differenze a livello regionale per quanto concerne la domanda di prestiti da parte di clientela privata.

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Disparità di reddito

Sono diversi i fattori che si pongono dietro questo scenario, tra cui la disparità di reddito e di risparmio, ma soprattutto il prezzo degli immobili suscettibili di notevoli variazioni dal punto di vista territoriale. C’è anche chi ricorre alla cerchia di familiari per ottenere la liquidità necessaria a far fronte ad alcune spese, a discapito quindi dei tradizionali canali di credito.

Tra le regioni con una quota più elevata di popolazione con un rapporto di credito attivo troviamo la Valle d’Aosta, la Toscana ed il Lazio. In fondo alla classifica invece si piazzano Basilicata, Campania e Trentino Alto Adige. Quest’ultima regione primeggia anche per quanto riguarda l’esposizione residua ancora da rimborsare per chiudere i finanziamenti in essere. Seguono Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Tra gli ultimi invece Calabria, Sicilia e Molise.

Liquidità per l’acquisto di beni e servizi

Per quanto riguarda le preferenze, i prestiti finalizzati per l’acquisto di beni e servizi conquistano il podio con una quota che va oltre il 50% del totale. Seguono i mutui con il 20% circa delle preferenze. L’importo medio della rata mensile pro capite si ferma a 305 euro circa, in deciso calo rispetto a 5 anni fa (356 euro). In testa troviamo il Trentino -Alto Adige con una rata media di 375 euro, seguito da Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna; regioni con un reddito disponibile comunque sopra la media. In coda Molise, Sardegna e Calabria.

Le fasce di età

Analizzando le richieste sottoscritte dalle persone fisiche alle aziende di credito è possibile fare un’analisi  precisa su quali sono le fasce di età che maggiormente ricorrono ai finanziamenti. L’analisi dei dati evidenzia  come  sia  la fascia compresa tra i 45 e i 54 anni a risultare maggioritaria  seguita da quella tra i 35 e i 44 anni. Distaccati i giovani di età compresa tra i 18 ed i 24 anni e gli over 74. Analizzando invece la durata notiamo come i piani di rimborso superiori ai 60 mesi sono quelli maggiormente richiesti. A seguire  ci sono i piani che prevedono un rimborso del finanziamento tra i 25 e i 36 mesi e tra i 0 e i 12 mesi . L’importo medio finanziato si assesta poco sotto i 9.000 euro.